"Tutte le organizzazioni sindacali della provincia di Cuneo sono concordi nell’affermare che il clima creatosi in questi ultimi mesi nell’Istituto Comprensivo di Venasca-Costigliole Saluzzo ha raggiunto livelli di esasperazione e insostenibilità massimi”. Si apre così il comunicato stampa diffuso dalle organizzazioni sindacali FLC - CGIL, CISL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams, con il quale si annuncia lo stato di agitazione di tutto il personale della citata scuola. La vicenda va avanti da alcuni mesi: nel mirino del personale e del Comitato dei Genitori il comportamento della dirigente scolastica Patrizia Revello. La preside era stata sospesa dall’incarico lo scorso anno dopo la discussa vicenda dei 25 alunni, per lo più cinesi, bocciati a Costigliole. Il caso verrà esaminato dal Giudice di Pace a marzo del 2023. Dal suo reintegro sono poi partite le proteste da parte dei genitori degli studenti, i quali parlano di “incompatibilità territoriale” della dirigente.
Ora sono “sul piede di guerra” anche i sindacati del personale scolastico. “La Dirigente Scolastica, dopo il suo insediamento, non è mai stata in grado di gestire in modo congruo i rapporti con il personale da lei diretto e tantomeno con gli organi di governo dell’Istituto, le istituzioni locali e i genitori degli alunni”, afferma Renato Ferracini, segretario provinciale dello SNALS, che aggiunge: “Pertanto alla luce degli eventi enunciati questa organizzazione sindacale richiede con forza alla Direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale un intervento deciso e risolutore per porre immediatamente fine alla situazione imbarazzante creatasi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la segretaria della CISL Scuola, Claudia Zanella, che aggiunge: “Abbiamo raccolto in questi mesi dall’avvio dell’anno scolastico le istanze espresse dai lavoratori. Quelle che dapprima erano richieste dei singoli, in prima persona, si sono poi moltiplicate, al plurale, e sono state fatte proprie da tutta la comunità educante dell’IC Venasca Costigliole. Responsabilmente la nostra azione sindacale si è svolta con l’intento di regolare le relazioni con gli strumenti contrattuali: la Dirigente dell’Istituto non lo ha permesso. Ora vogliamo esprimere con forza a tutto il personale della scuola: noi ci siamo. Sono certa che la narrazione cambierà”.
“Abbiamo a più riprese cercato di interloquire con la Dirigente richiedendo formalmente e secondo le norme contrattuali, l’apertura di un tavolo per discutere delle molteplici e gravi problematiche di questi primi due mesi di scuola, ma abbiamo avuto come risposta una mail generica per un incontro informale con solo una parte dei titolari aventi titolo all’informativa richiesta” dice Antonio Antonazzo, coordinatore provinciale della FGU-Gilda degli Insegnanti.
“A fronte della delicatezza delle questioni da affrontare, non potevamo accettare di partecipare a quella, che in assenza di convocazione ufficiale, si sarebbe ridotta ad una semplice chiacchierata”, aggiungono in coro tutti i dirigenti sindacali.
“Per questo motivo - continua il segretario provinciale della FLC CGIL Doriano Ficara - le organizzazioni aindacali nel denunciare le condizioni di malessere di tutto il personale dell’istituto annunciano lo stato di agitazione. In questa fase stiamo assistendo al collasso della scuola, nell’assordante silenzio di quanti dovrebbero intervenire. Per queste ragioni dichiariamo lo stato di agitazione per segnalare all’intera opinione pubblica i rischi del tracollo del sistema educativo territoriale e conseguentemente le serie ripercussioni che tutto ciò avrà sulla popolazione locale”.
“Questa scelta - concludono tutti i dirigenti sindacali - nasce con l’intento di difendere la scuola di Venasca-Costigliole che in questo momento non risulta avere una guida sicura e organizzata in grado di garantire agli alunni il diritto allo studio che si meritano e al personale il benessere organizzativo previsto dal contratto nazionale. Siamo convinti quindi che, sulla base di tutte le segnalazioni pervenute sia da parte dei sindacati sia, e soprattutto, da parte del comitato dei genitori nato in queste ultime settimane, l’amministrazione saprà come intervenire per salvaguardare il bene più prezioso che una comunità può avere: la sua scuola”.
Durissime le accuse delle organizzazioni sindacali nel documento che annuncia lo stato di agitazione inviato a Prefetto, Ufficio Scolastico Regionale e Territoriale e alla stessa dirigente scolastica. Tra le cause della mobilitazione vengono segnalate, tra le altre cose, “azioni interne alla scuola volte ad un ambiente orientato verso la delazione, il sospetto e l’accusa”, “impossibilità di avere un dialogo costruttivo con la Dirigente”, e ancora “l’esistenza all’interno della scuola di una cultura organizzativa associata ad un clima che fa da sfondo alle dinamiche relazionali tra dirigenza e personale tale da condurre a disfunzionalità che stanno quotidianamente minando il benessere del lavoratore”.