La chiusura anticipata della ristorazione e il conseguente crollo delle attività di bar, gelaterie, pasticcerie, trattorie, ristoranti e pizzerie hanno un effetto negativo a cascata sull’agroalimentare, con una perdita di fatturato di oltre un miliardo per le mancate vendite di cibo e bevande nel solo mese di applicazione delle misure di contenimento. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti, rispetto al nuovo DPCM, circa l’impatto sull’intera filiera agroalimentare della chiusura di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie alle ore 18 e della diffusione dello smart working che taglia le pause pranzo.
“Un drastico crollo dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne alla frutta e verdura fino a salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”, spiega Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.
“Le limitazioni alle attività di impresa devono certamente prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come la decontribuzione protratte anche per le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di stato. Ai cittadini e agli operatori economici chiediamo di aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano, privilegiando negli approvvigionamenti cibi 100% Made in Cuneo e Made in Italy”, dichiara il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.