Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni:
Le ricadute economiche della pandemia potrebbero ripercuotersi sulla tenuta dei servizi anche nella Granda, per cui è sempre più urgente un ragionamento di sistema.
Un rischio che sul nostro territorio, specie su quello montano e rurale, si somma al continuo processo di spopolamento e di senilizzazione della popolazione ed alla relativa caduta del reddito disponibile.
È un problema enorme quello dell'erogazione di servizi in aree dove le nascite sono pressoché assenti, la popolazione anziana e bisognosa di assistenza e cure e l'economia è ferma. Chilometri di reti che servono utenze minime con costi necessari, ma sempre meno sostenibili.
Molti soggetti rispondono razionalizzando e dimenticando i bisogni, lasciando paesi svuotati che al più riaprono nei fine settimana, creando situazioni di forte disagio per borgate sparse o casolari disseminati nella campagna.
Come se non bastasse vengono costantemente compressi i collegamenti: la Cuneo-Mondovi in via di dismissione, la Savigliano-Saluzzo temporaneamente sospesa, la Cuneo-Nizza sottoutilizzata è perennemente a rischio chiusura.
Lo stop generalizzato da giugno a settembre di molti servizi di trasporto pubblico locale sono il sintomo di una impostazione centralizzata, metropolitana, torinocentrica, avallata da una Regione che non sa mantenere il rapporto con tutti i suoi territori. Non capendo neppure la potenzialità turistica, estiva e invernale, di certi servizi.
Una Regione che taglia e non avvia un patto con i territori o lo attua laddove (il Cuneese per esempio) si è lavorato per predisporlo attraverso enti locali dinamici che non si limitano a chiedere risposte, ma offrono progettualità.
Eppure nella consiliatura precedente la Granda ha fatto un ottimo lavoro di rilevazione dei servizi esistenti, di analisi dei fabbisogni e di redistribuzione delle risorse in modo efficiente e non campanilistico.
Ne è nato il Patto per la Mobilità della Granda che ha razionalizzato i servizi urbani nelle “7 sorelle” rendendoli più efficienti e connettendoli al servizio extraurbano che serve i principali centri della provincia e le aree rurali e montane.
Ora si dovrebbe potenziare la dorsale ferroviaria Cuneo/Torino con estensione verso Langhe e Roero e Valli del Monviso e sperimentare modalità di tpl a chiamata nelle aree a domanda debole.
Poi c’è il tema della sostenibilità dei servizi sociali, dell’efficace erogazione dei servizi sanitari, la qualità della viabilità provinciale. Ma tutto è fermo. I territori, molto citati nella retorica elettorale di certa parte politica, in realtà non sono (MAI!) una priorità.
Mauro Calderoni
Sindaco di Saluzzo