"Per anni le amministrazioni comunali di Moretta si sono confrontate con la questione del consorzio dell’acquedotto, un ente che, di fatto, genera solamente costi di mantenimento di se stesso. Nessuno però ha mai deciso di prendere “di petto” il problema. L’abbiamo fatto noi, sciogliendo questo consorzio, di fatto superfluo, che genera esclusivamente costi di gestione in accordo con i Comuni di Torre San Giorgio e Cardè". È un piccolo, ma importante, risultato quello comunicato dal sindaco Gianni Gatti nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Nel bilancio del 2023, e in quelli successivi, il Comune beneficerà di un risparmio di quasi 10 mila euro compresi i Comuni di Torre San Giorgio e Cardè, denaro solitamente destinato alla gestione del consorzio dell’acquedotto.
"Può sembrare una cifra di poco conto - continua Gatti - se confrontata con il Bilancio stesso, che pareggia su oltre 7 milioni di euro. Ma è dalle piccole cose che nascono obiettivi e risultati più grandi. Anni fa il Comune di Moretta, assieme a quelli di Torre San Giorgio e Cardè (con cifre inferiori proporzionate al numero di abitanti), aveva costituito il consorzio dell’acquedotto per la gestione della rete idrica locale. Di fatto oggi è un ente superfluo, i cui costi per la gestione corrente incidono per quasi 10 mila euro l’anno". La gestione passa direttamente in carico ad Alpi Acque, ma ovviamente non cambia nulla, dal punto di vista della fornitura e del controllo della rete idrica per i residenti nei tre Comuni.
"Fin dal primo giorno di insediamento - conclude il sindaco - la nostra amministrazione ha lavorato non solo per investire e far crescere il paese, ma ha voluto porre un’attenzione particolare alle cosiddette “pieghe di bilancio”, per generare una serie di risparmi che potessero complessivamente incidere in maniera significativa sulla gestione amministrativa. In questo caso si tratta di 8/10 mila euro che, ogni anno, il Comune avrà in più a disposizione di piccoli e grandi progetti per la comunità locale. Allo stesso modo, ad esempio, aver chiuso pratiche e questioni pendenti da anni, come quelle legali legate ai lasciti, ha consentito al Comune di monetizzare oltre 150 mila euro che, forse, non avrebbe mai avuto. La somma di una serie di azioni e di piccole attenzioni può dunque avere una forte incidenza e risultare importante, soprattutto in anni in cui, quelli prima dell’arrivo del Pnrr, le risorse per gli investimenti sono state particolarmente esigue".