Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dalla deputata di Fratelli d'Italia Monica Ciaburro.
Gentile Direttore,
il mio interessamento alla questione Burgo era stato sollecitato da alcuni cittadini, allarmati per gli odori sgradevoli, la cui origine era attribuita all’impianto industriale. Sebbene nelle scorse settimane mi fossi messa in contatto con il Sindaco di Verzuolo, ho deciso di verificare di persona la situazione. Pur essendo a conoscenza delle iniziative nel nome di un’apprezzabile trasparenza promosse nei giorni scorsi dall’azienda, prima con gli incontri con i giornalisti e poi con l’assemblea pubblica a cui è stata invitata la popolazione per evitare possibili dialettiche politiche a seguito della mia presenza, ho preferito non partecipare,
optando per un colloquio diretto con i responsabili di Burgo.
E devo dire che il confronto è stato chiarificatore. Mi ha assai colpito il rapporto positivo che l’azienda intende coltivare con la collettività locale, nell’àmbito di una
collaborazione che coinvolge tanto i singoli cittadini quanto i livelli istituzionale e associativo, nell’ottica della piena chiarezza. Nei giorni scorsi ho visitato lo
stabilimento Burgo di Verzuolo, in cui sono stata accolta dall’amministratore delegato di Burgo Group, Ignazio Capuano, e dal direttore del sito produttivo, Raffaele Marinucci. Mi hanno accompagnata nei vari reparti dell’azienda, spiegando i procedimenti attuati nelle fasi di lavorazione e le strategie imprenditoriali adottate. I vertici di Burgo hanno spiegato i motivi cogenti per i quali è stata decisa la riconversione dello stabilimento, passando dalla carta da stampa al cartone per imballaggi. Hanno descritto, dati alla mano, tutti i valori aggiunti del processo portato a termine nei mesi scorsi. Dall’uso esclusivo di materia prima seconda alla riduzione del 50 per cento del consumo di acqua, mentre, a parità di volumi prodotti, il consumo energetico comprensivo di energia termica ed energia elettrica è inferiore del 39%. La drastica riduzione delle fonti combustibili fossili si è tradotta nella riduzione di emissioni in atmosfera: polveri -45%, Cov (composti organici volatili) -34% e azzeramento dei Nox (l’ossido di azoto e il biossido di azoto, ossia i due più importanti ossidi di azoto a livello di inquinamento atmosferico).
È evidente che questa riconversione ha consentito di mantenere i livelli occupazionali e che le prospettive del mercato offrono significative garanzie al riguardo anche per il futuro. Ho verificato come le odierne lavorazioni in Burgo siano in perfetta linea con i princìpi dell’economia circolare. L’azienda è stata costretta dall’andamento del mercato a cambiare la produzione e lo ha fatto e lo fa perseguendo la stella polare della sostenibilità. In merito alla questione degli odori molesti, che non comportano problemi per la salute delle persone, ma che rappresentano un obiettivo fastidio, l’azienda, di fronte alla cittadinanza, ha preso l’impegno di trovare una soluzione nel minor tempo possibile, sottolineando come il fenomeno sia in continua diminuzione, mentre prosegue il costante monitoraggio per individuare le cause esatte del processo che provoca le folate di sgradevoli sensazioni olfattive.
Sono convinta che anche se qualche piccolo problema da risolvere rimane, sarà possibile porvi rimedio in tempi brevi, come del resto sono rassicurata dall’esito della visita e pertanto ritirerò l’interrogazione parlamentare che ho presentato presso l’assemblea di Montecitorio. Inoltre, manterrò contatti diretti con l’azienda per sincerarmi che tutto proceda per il meglio, con l’auspicio che Burgo, la quale opera a Verzuolo da 116 anni e fa parte della storia virtuosa del territorio, mantenga e rafforzi il rapporto positivo con la popolazione tutta che garantisce di voler coltivare non a parole, ma con atti concreti.
on. Monica Ciaburro