Non è piaciuto agli amministratori di Rifreddo l’annuncio dell’assessore regionale Cerutti che la Regione Piemonte pagherà le spese legali di chi ricorrerà contro l’inserimento dei termini madre e padre sulle carte d’identità. Infatti la Giunta comunale ha approvato un ordine del giorno per invitare l’esecutivo guidato da Chiamparino a cambiare registro ed a pagare le spese legali dei piemontesi che sono vittime di reati e non quelle di coloro a cui da fastidio il termine madre e padre. “Noi riteniamo - spiega il primo cittadino Cesare Cavallo - che le famiglie in qualunque modo siano composte svolgano un importantissima funzione sociale e che quindi vadano incentivate e tutelate. Allo stesso tempo tutti noi sappiamo che ogni essere umano ha una madre ed un padre e troviamo quindi più che logico che ciò venga indicato in un documento dello Stato. Ma soprattutto troviamo alquanto bizzarro che un ente come la Regione Piemonte, con tutti i problemi che ha, si impunti sull’indicazione di un termine piuttosto che un altro sulle carte d’identità e che spenda soldi di tutti i piemontesi per una battaglia che è puramente ideologica. Per questo motivo abbiamo approvato un ordine del giorno che invita la Giunta regionale a rivedere la propria posizione ed a prendere in considerazione di utilizzare il fondo spese legali della Regione Piemonte per sostenere i purtroppo tanti piemontesi che sono vittime di reati”. Un utilizzo che secondo gli amministratori rifreddesi darebbe un chiaro segnale di vicinanza degli enti pubblici a coloro che sono stati colpiti da azioni contrarie alle norme penali che regolano la tutela delle persone e delle cose di proprietà delle stesse. Dopo l’approvazione e le la pubblicazione l’ordine del giorno verrà inviato all’esecutivo regionale. Rimane da vedere se lo stesso ne terrà conto o meno.