Il “
rientro” della produzione dal Belgio allo stabilimento di Moretta? Non è tutto oro quel che luccica, dicono i lavoratori precari del Pastificio Giovanni Rana. Se nei giorni scorsi l’azienda aveva raccolto un plauso unanime dopo l’accordo con il ministero delle Imprese (in ballo 78 milioni e l’assunzione di 96 addetti), ora la Nidil Cgil riaccende il dibattito con un volantino distribuito nel corso della Fiera del Cappone. Questo l’attacco:
“Siamo le lavoratrici ed i lavoratori precari dello stabilimento Rana di Moretta. Siamo il 66% di chi lavora lì. Incredibile vero? Eppure è così. Su tre dipendenti, in due siamo precari da Rana”.
I loro contratti, spiegano, non sono con l’azienda ma con un’agenzia di somministrazione, cosa che comporta il rischio “di essere lasciati a casa improvvisamente in qualunque momento e senza alcun motivo”: “Tutto ciò è inammissibile anche nelle boite, eppure capita in una grande azienda alimentare italiana” continua il sindacato, pur riconoscendo meriti all’azienda che “investe nel nostro Paese, ma che non può trattarci così”. Dopo l’apertura di una vertenza, fa sapere Nidil, i rappresentanti sindacali non sono più stati convocati: “Per questo abbiamo scioperato, per questo abbiamo fatto un presidio davanti all’azienda, per questo oggi denunciamo qui le nostre condizioni e chiediamo il rispetto della legge, e continueremo a farlo e a batterci perché i nostri diritti siano rispettati, con tutta la nostra forza e con tutta la nostra fantasia che è tanta”.
I sindacati hanno chiesto un incontro al presidente della Provincia Luca Robaldo, con la presenza del sindaco di Moretta Gianni Gatti che lo scorso anno aveva insignito Giovanni Rana della cittadinanza onoraria: “Le istituzioni possono intervenire e parlare con l’azienda. La provincia di Cuneo è la più ricca del Piemonte, tra le più ricche d’Italia. Vogliamo l’assunzione, si può, il lavoro c’è, ne arriverà altro e ne siamo felici, l’azienda si è fatta pubblicità sui giornali per aver portato la produzione di lasagne e piatti pronti dal Belgio a Moretta, specificando che ha ottenuto convenzioni per nuove strutture e l'assunzione di 90 persone che in realtà non sono mai state assunte. Allora assumere come Rana si deve e lavorare in serenità nel rispetto dei diritti non solo è giusto, ma è possibile”. Si è mossa intanto la deputata del Partito Democratico Chiara Gribaudo, che questa mattina ha presentato un’interrogazione.
Infine un appello al titolare: “Dottor Rana, vorremmo trascorrere un buon Natale anche noi: le chiediamo di convocare i nostri sindacati, le richieste le conosce”. Un accordo, assicurano i rappresentanti sindacali, si può trovare: “Siamo pronti a discutere, lo sia anche lei”.