BAGNOLO PIEMONTE - Resistenza, Bergesio (Lega) ricorda i caduti del Montoso: “Le guerre non vanno risolte solo con le armi”

Il senatore cuneese ha tenuto l’orazione nella cerimonia per i caduti partigiani: “È necessario che le armi tacciano nelle due guerre che minacciano il continente”

14/07/2024 18:00

“Per evitare il ripetersi di tragedie come i due conflitti che hanno messo in ginocchio il nostro Paese nel secolo scorso, le guerre non vanno risolte solo con le armi e la violenza ma soprattutto con il dialogo e il confronto”. Lo ha detto domenica 14 luglio il senatore piemontese della Lega, Giorgio Maria Bergesio, intervenendo come oratore ufficiale a Montoso di Bagnolo Piemonte, alla cerimonia per la commemorazione dei caduti della guerra di liberazione. Presenti numerosi sindaci e rappresentanti istituzionali.
 
“Ringrazio il Comitato Intercomunale per la valorizzazione del patrimonio della Resistenza, composto dai comuni di Bagnolo Piemonte, Barge, Bibiana, Bricherasio, Luserna San Giovanni, Cavour, Villafranca Piemonte e il sindaco di Bagnolo, Roberto Baldi per avermi invitato a questa importante celebrazione nel 79° anniversario della Liberazione, passaggio fondamentale della storia del nostro Paese. E grazie ad Anpi e Associazione Nazionale Famiglie dei caduti e dispersi in guerra”, ha detto Bergesio. Sono oltre 400 i nomi di partigiani, civili ed avieri incisi sulle pareti di pietra del monumento.
 
Il parlamentare cuneese, vicepresidente della Commissione Attività produttive, ha sottolineato: “Giovani, adulti, anziani, uomini, donne e bambini che hanno pagato con la vita la crudeltà della guerra. Il loro sacrificio deve spingerci ad affrontare con responsabilità e coraggio i cambiamenti, le sfide ed anche le tragedie che in questi anni e colpiscono duramente le nostre comunità”.
 
Ancora Bergesio: “Oggi viviamo tempi complessi. Popoli anche vicini a noi si trovano ad affrontare il dramma della guerra perché coinvolti in conflitti che però non si risolvono con le armi, che rischiano anzi di accentuare le spaccature, ma solo attraverso un confronto serio, unica soluzione per arrivare alla pace. Per questo oggi più che mai è così importante coltivare la memoria, ricordando la saggezza dei nostri nonni e gli impegni presi dopo aver vissuto l’orrore della guerra”.
 
“È necessario che finalmente le armi tacciano e si percorra la via di una de-escalation delle due guerre che minacciano da vicino il continente e le cui vittime sono sempre gli innocenti - ha ribadito Bergesio -. “La guerra è sempre un’assurdità e una sconfitta”, ha detto più volte Papa Francesco, che ha chiesto: “Non si ceda alla logica delle armi e del riarmo. La pace non si costruisce mai con le armi, ma tendendo le mani e aprendo i cuori”. Questa la strada giusta da percorrere, anche nel rispetto della memoria dei martiri dei conflitti che nel secolo scorso insanguinarono il nostro Paese”.
 
Bergesio ha poi concluso ringraziando le nostre forze armate impegnate sul territorio nazionale “per garantire la sicurezza dei cittadini e nelle missioni all’estero, che sono di fondamentale importanza per garantire la pace nei luoghi in cui sono chiamati ad operare”.

c.s.

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