SALUZZO - Saluzzo, braccianti in presidio davanti a Confagricoltura: “Non siamo l’Alabama, basta sfruttamento”

La manifestazione è in programma per domani: “Scendiamo in piazza per il salario, la casa e i documenti” si legge sulla pagina Facebook Enough is Enough

Redazione 15/07/2021 15:22

 
“Scendiamo in piazza per il salario, la casa e i documenti” si legge sulla pagina Facebook Enough is Enough-braccianti in lotta Saluzzo. È un appello in vista della manifestazione in programma per domani, venerdì 16 luglio, di fronte alla sede saluzzese di Confagricoltura.
 
Terminati mirtilli e piccoli frutti, recentemente impiantati sul territorio, la raccolta della frutta nelle campagne del marchesato prosegue: è il momento delle mele e delle pesche e si avvicina il momento in cui arriverà il culmine della manodopera impiegata nella raccolta.
 
Gli organizzatori della protesta puntano il dito in particolare sull’annoso problema della sistemazione abitativa dei braccianti: “Il territorio agricolo che ha Saluzzo come suo centro principale si riconosce, come altri in Italia, per la diffusa emergenza abitativa che si ripete ogni anno nel periodo di raccolta. Le gelate di marzo hanno ridotto l'arrivo di manodopera ma non lo hanno impedito. Proprio nel comune di Saluzzo si concentrano gli stagionali senza dimora. I posti li conosciamo: il parco di villa Aliberti, uno dei pochi luoghi di dimora e socialità concesso ai lavoratori stagionali, assieme allo spiazzo antistante il cimitero e il retro del Penny Market”.
 
Lo scorso anno, ricorda Enough is Enough, proprio in risposta alla manifestazione dei braccianti del parco fu firmato un protocollo tra i governi locali, le associazioni datoriali e le forze dell'ordine per un progetto di accoglienza diffusa tra tutti i comuni. Il 28 giugno scorso il protocollo è stato rinnovato. Al momento si sa che l’associazione Papa Giovanni XXIII accoglierà 9 lavoratori a Saluzzo e 4 a Verzuolo. Altre strutture sono in corso di ristrutturazione a Verzuolo, ma non si conosce né la data di apertura né il numero di persone ospitabili. Una struttura a Lagnasco, gestita dalla cooperativa Armonia, ha dalla settimana scorsa 36 posti operativi: “Un po’ di persone in meno per strada, ma basta fare un giro a Saluzzo dopo le 18 per capire quanto poco sia. Nessun protocollo, dal 2011 ad oggi, ha mai garantito una copertura completa per tutti i lavoratori senza casa. Rispetto agli anni passati però, questo protocollo è anche un ulteriore passo indietro. Basti pensare che il PAS, chiuso nel 2020 (a detta delle autorità a causa del COVID), garantiva circa 400 soluzioni. La proposta del protocollo di quest'anno ne promette 180”.
 
“L'immagine di Saluzzo come una nuova Alabama, che ha avuto una grossa risonanza mediatica in questi giorni, ha il merito di essere di forte impatto” ammettono gli attivisti, che aggiungono: “Tuttavia, vogliamo provare a fare uno sforzo ulteriore, e superare l'immaginario passatista dello schiavismo per ricollocare il problema all'interno delle contraddizioni dei giorni nostri. Perché Saluzzo non è un caso isolato in Italia e nel mondo, è lo specchio del presente, del governo delle migrazioni e della forza lavoro, della segregazione razziale di matrice 'democratica', della securitarizzazione degli spazi, del capitalismo agricolo post-fordista”.
 
“Le motivazioni per le quali scenderanno in piazza - concludono - sono quelle riassunte dalle frasi precedenti: vogliamo dei contratti di lavoro in regola, un salario migliore, vogliamo un piano di accoglienza che possa coinvolgere tutte le persone senza dimora, a prescindere dalle tipologie dei contratti, vogliamo un collocamento pubblico obbligatorio e vogliamo delle risposte per i nostri documenti, per la sanatoria e per chi aspetta ancora un rinnovo”.

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