Il sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, ieri, mercoledì 24 giugno, ha convocato simbolicamente la Giunta comunale all'interno del parco Gullino in Villa Aliberti, ai margini del quale si rifugiano abitualmente decine di braccianti agricoli, stagionali della raccolta della frutta, che non hanno potuto trovare alloggio nel dormitorio comunale, rimasto chiuso quest'anno per le misure anti-Covid.
"Questo luogo - ha detto Calderoni - ha una connotazione simbolica. Qui si radunano migranti africani in cerca di lavoro che vivono in condizioni irrispettose della dignità umana e inadeguate ad un paese civile. La situazione va risolta, e sono disposto a spingermi fino in fondo affinché le istituzioni competenti diano indicazioni e supporto, operativo ed economico per porre fine a questa situazione”.
La scorsa settimana la situazione degli stagionali saluzzesi era sfociata in una
protesta per le vie della città, ricostruita dallo stesso Calderoni: “
Giovedì 18 giugno abbiamo offerto ospitalità ad una delegazione di aspiranti braccianti che avevano organizzato un sit-in finalizzato a sollecitare un incontro con Prefetto, comuni del territorio, Coldiretti, Confagricoltura e Caritas. Alla mia proposta di unire le forze per far emergere a livello regionale e nazionale l’inadeguatezza della normativa vigente e la necessità di riformare il mercato del lavoro, la delegazione ha abbandonato l’aula e la manifestazione è degenerata sotto l’impulso di esponenti di gruppi antagonisti torinesi che nulla hanno a che fare coi braccianti. Gli stessi gruppi che lo scorso anno chiedevano la chiusura del dormitorio comunale temporaneo (PAS), realizzato per dare un letto ed un tetto ai tanti aspiranti braccianti arrivati da ogni parte d’Italia, definendolo ‘lager’, ‘ghetto’ o ‘Guantanamo’, quest’anno ne hanno chiesto la riapertura immediata”.