"Colombi in città: un problema da gestire". Si apre così il comunicato diffuso dalle minoranze del Consiglio comunale di Saluzzo. Le opposizioni saluzzesi intendono porre l'attenzione sul problema presentando un' interpellanza sulla gestione del volatile, che verrà discussa nel consiglio comunale previsto entro la fine del mese.
Un Protocollo operativo d'intervento per gli anni 2023-2025 della Provincia di Cuneo afferma infatti che “da anni il piccione di città provoca danni alle colture agricole, al patrimonio zootecnico, nonché al patrimonio storico artistico dei centri urbani e può altresì diventare problematico per motivi di ordine igienico sanitario”.
Con il parere positivo dei vari organi nazionali (ISPRA) che approva il il citato Protocollo provinciale, si da il via libera ai vari strumenti operativi per il contenimento: quindi gli strumenti operativi per il controllo del colombo di città (columba livia domestica) ci sarebbero tutti, sostengono le minoranze.
"Allora perchè non attuarli?", chiedono le opposizioni saluzzesi: "Intanto la città di Saluzzo è popolata da colonie di centinaia se non migliaia di esemplari, che recano danno al patrimonio artistico e storico della comunità, alla vita quotidiana di tanti concittadini, nidificando e imbrattando ovunque, su balconi, terrazzi, sottotetti e mansarde. Ma la presenza del colombo ha anche un grande impatto sull’agricoltura e l’allevamento zootecnico, depredando i campi seminati e contaminando con i loro escrementi gli alimenti destinati agli animali da redito. Le minoranze si fanno quindi anche delle domande sull'aspetto sanitario: vista la presenza dell'ospedale e delle scuole e di case di riposo: il volatile può veicolare patologie anche pericolose per l'uomo? Esistono programmi per la sanificazione degli edifici pubblici?".
L'interpellanza - di cui è prima firmataria Paola Sanzonio - è sottoscritta anche da Claudio Capitini, Giovanni Damiano, Alberto Daniele, Nicolò Giordana e Marco Piccat.