È stata davvero importante e numerosa la partecipazione mercoledì sera, 5 aprile, al Segnavia di Brossasco, Porta di Valle, luogo dove narrare un territorio, per la presentazione del progetto “VéloViso”. Un momento per fare il punto, dire dove si è arrivati e soprattutto dove si vuole andare.
Sono intervenuti Mauro Calderoni, Sindaco di Saluzzo – Comune capofila del progetto “Move”, Bruno Caprioli – Agenzia Comunicativa Mailander, e gli operatori che da mesi lavorano alla costruzione di questo nuovo ed importante progetto che mette in rete l'intero territorio.
La sfida di “Move”, cominciando da “VéloViso”, è quella di creare una destinazione turistica a tutto tondo mettendo in rete gli operatori locali, valorizzando al meglio le diverse offerte del territorio. In due anni di lavoro si è giunti a costruire un percorso ciclabile che, tra Italia e Francia, conta oltre 3646 km complessivi. Solo sul versante italiano sono stati individuati 36 ciclabili delle tipologie più differenti: il cicloturismo, la strada, la mountainbike, la discesa tecnica.
A fare questo importante lavoro di mappatura un pool di operatori privati - Daniele Orusa (Valle Varaita), Eleonora Monge (Valli Po e Infernotto), Roberto Ribero (Valle Grana), Raffaella Giordano (Valli Maira e Grana) - che ha unito le proprie competenze. Una nuova guida è il frutto di questo impegno che è stato raccontato sino ad oggi in alcune delle più importanti fiere europee e workshop (Utrecht, Monaco, Norimberga, Londra, Milano) dove migliaia di ciclisti, di operatori turistici e tecnici del settore, si sono ritrovati per progettare i tour 2018 e 2019.
Tutto questo ora deve diventare realtà grazie alla partecipazione degli esercenti, delle ditte del territorio e delle Amministrazioni che per prime hanno iniziato questo percorso.
MOVE
I Piani Strategici del Turismo ribadiscono oramai costantemente che progettare esperienze turistiche distintive richiede una forte integrazione delle diverse filiere produttive e la definizione di nuovi modelli di collaborazione tra il settore pubblico e quello privato. «È per questo che 6 Vallate alpine del Cuneese hanno deciso di condividere una visione del proprio futuro - ha detto il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni. L'abbiamo fatto volontariamente, senza incentivi economici o obblighi normativi e anche questo, nell'Italia di oggi, è inusuale».
Terre del Monviso e Valli Occitane è un progetto di promozione territoriale integrata attraverso interventi di tutela e valorizzazione delle peculiarità agroalimentari e zootecniche, delle tradizioni popolari e della cultura, musica e danza occitana. Il tutto attraverso lo sviluppo di un sistema di fruizione dolce e compatibile con l'ambiente, che in gran parte è biosfera Unesco.
La bellezza delle montagne, le eccellenze agroalimentari, le residenze marchionali e i castelli di Saluzzo, Manta, Costigliole, Scarnafigi e Lagnasco, l'Abbazia di Staffarda o la parrocchiale di Revello, persino le cappelle alpine, fanno sistema per offrire al visitatore un circuito turistico culturale.
Oggi le Terre del Monviso e le Valli occitane, che già sono meta di un turismo in continua crescita (+15 per cento nel 2015), stanno per diventare realtà, grazie a quattro grandi linee di sviluppo.
Una strategia condivisa e diffusa di promozione del territorio con l'aiuto di Paolo Verri. L'agroalimentare di qualità, con l'individuazione di un Atlante dei sapori grazie alla competenza di Michele Antonio Fino dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. L’ambiente, il paesaggio, lo sviluppo compatibile, il turismo-natura rispettoso e dolce. Infine, la cultura e le tradizioni popolari, in particolare quella occitana, la sua musica e i suoi balli.
Negli ultimi anni, il lavoro intenso sui progetti transfrontalieri ha prodotto cospicui finanziamenti di cui circa 7 milioni di euro soltanto nel 2016. Non solo: «Il 27 marzo abbiamo sottoscritto il dossier di candidatura per un piano strategico da 9,5 milioni di euro», ha aggiunto il sindaco.
I numeri:
“VéloViso” è stato il primo progetto a raccogliere intorno a sè Saluzzese, Po, Varaita, Maira, Grana, Stura, Ubaye, Embrunais, Guillestrois e Queyras. 63 Comuni, 1576 chilometri in Italia e 2074 in Francia: oltre 3600 chilometri per i cicloturisti, suddivisi in 72 itinerari.