La “casetta dell’acqua” lascia Villafalletto. Lo impone un’ordinanza notificata nella mattinata dalla Polizia Locale, dove si chiede al gestore del servizio - l’azienda cuneese PIERH20 - di procedere allo smontaggio delle apparecchiature entro venti giorni, ovvero prima del prossimo 9 aprile.
Una decisione di cui la parte privata si dice sorpresa. Tutto è cominciato nell’ottobre scorso, a quanto pare, a seguito delle lamentele di alcuni residenti sull’impossibilità di utilizzare le tessere, invece delle monete, per prelevare l’acqua. PIERH20 aveva comunicato in un successivo incontro in municipio “l’impossibilità di fornire le chiavette come fatto nei precedenti dieci anni, poiché il produttore le aveva messe fuori produzione”. In quell’occasione si sarebbe anche convenuto sulla necessità di aggiornare i macchinari, in cambio del rinnovo della concessione di suolo pubblico che era ormai scaduta da due anni - e di una riduzione del canone. “Il sindaco - affermano i gestori - ha concordato con tali richieste e si è impegnato ad emettere un'apposita determina di Giunta per regolarizzare la situazione. Parallelamente, la nostra azienda si è impegnata ad aggiornare i macchinari entro la primavera 2024”.
Senonché a inizio marzo, per la precisione sabato 2, il Comune avrebbe comunicato la decisione di non rinnovare la concessione a fronte della mancata comunicazione mensile dei report sugli interventi tecnici: un pretesto, secondo l’azienda, considerando che si tratta di “report mai richiesti nei precedenti dodici anni” e che comunque sono poi stati inviati con tempestività, il 6 marzo successivo. Inoltre, nella mattinata di ieri (martedì 19), si è provveduto a sostituire l’intero pannello di erogazione con una nuova versione dotata di lettore di tessere. Ma questo non è bastato a bloccare l’ordinanza: “La nostra azienda ha richiesto al sindaco un secondo incontro per spiegare i danni ambientali ed economici che ricadrebbero sulla cittadinanza in caso di rimozione della Casetta dell’Acqua”. Nel corso degli anni, questa ha erogato oltre 1,5 milioni di litri d'acqua, evitando la produzione e il trasporto di oltre 35 tonnellate di plastica, con un risparmio complessivo per la cittadinanza di oltre 170mila euro nell'acquisto di acqua imbottigliata.
“Ci hanno presi in giro per due anni, durante i quali continuavano ad assicurare che avrebbero fornito le chiavette” replica dal canto suo il sindaco Giuseppe Sarcinelli, menzionando i vari tentativi compiuti per venire a capo della faccenda: “Ho mandato lettere di sollecito, i cittadini sono stufi. Io ho soltanto fatto il mio dovere tutelando i miei concittadini”. Ma la sostituzione del pannello non è un atto di buona volontà? No, risponde Sarcinelli: “Hanno fatto tutto quello che hanno voluto nei tempi voluti: solo ieri mattina, dopo due anni di solleciti, hanno aggiornato il pannello alla chetichella, perché è arrivata l’ordinanza”. Per giunta, fa notare il primo cittadino, il macchinario non funziona più: “Ora mangia la moneta e non fornisce l’acqua: ho dovuto mettere un cartello di avviso, dopo aver rimborsato una signora”.
Il sindaco nega di aver mai assunto impegni in merito al rinnovo della concessione (“non avevo preso nessun impegno, il contratto è scaduto da due anni e loro stanno occupando abusivamente il presidio”) e lamenta il fatto che le chiavette ancora non si vedano: la vicina ferramenta, che si occupava di distribuirle a titolo gratuito, ha dovuto anche subire le proteste di alcuni frequentatori abituali della casetta. “Non ci hanno dato alternative: a mali estremi, estremi rimedi” ribatte ora l’amministrazione. L’azienda spera comunque di riuscire a ricomporre il dissidio e lancia un ultimo appello: “La Casetta dell'Acqua di Villafalletto non rappresenta un’attività imprenditoriale di grande rilievo, ma la nostra missione presso PIERH2O va oltre la tutela dell'ambiente; comprende anche il rispetto per i nostri clienti. Siamo motivati proprio da questi valori nel confrontare l'amministrazione comunale in tutte le sedi opportune, nella speranza che il Sindaco Sarcinelli possa prendere coscienza della situazione e possa tornare sui suoi passi nel più breve tempo possibile, agendo nell'interesse della cittadinanza e nella tutela dell'ambiente che amministra”.