Riceviamo e pubblichiamo:
Buongiorno direttore.
A festa finita ed a notizia diffusa, ritengo imbarazzanti e puerili le giustificazioni (e meno male le scuse, ci mancherebbe altro!!) della radio organizzatrice l’evento: cito a memoria “stupiti per le polemiche ed il disagio creato”, “sono stati distribuiti a tarda ora quando si presumeva non ci fossero minori”, “dispiaciuti per aver urtato la sensibilità di alcune persone”, “chi si è sentito turbato”. Appare un atteggiamento da parte di questi signori (“da sempre vicino alla gente”) quasi di stupore, se non scandalo, del fatto che qualcuno nel 2023 si domandi perché mai delle giovani, anche maggiorenni, esibiscano ad una festa la scritta “sono una vacca”, “lo voglio duro” “trombo” ed altro ancora....
Considerato che ho due figlie (maggiorenni) e per ragioni anagrafiche sono un tantino fuori da questo ambiente “vicino alla gente”, vorrei sapere da questi signori: se aveste una figlia che ad una festa gira con sulla maglietta scritto “sono una vacca”, “ingoio tutto”, ne andreste orgogliosi? Sareste fieri della sua reputazione e tranquilli sulla sua incolumità?
Sareste consapevoli delle conseguenze a cui potrebbe andare incontro vostra figlia, considerate le menti bacate (maschili) che ci sono in giro? E poi, a monte di tutto ciò, qualcuno di questi signori (da sempre vicino alla gente, non dimentichiamolo) può spiegarmi cosa significa andare ad una festa ed appiccicarsi sul décolleté “bagnata”, “ingoio tutto”, “sono una vacca”? È un invito a farsi avanti? Voglia di esibizionismo? Un modo nero su bianco per saltare i preliminari ed andare al dunque?
Questo, nella nota di scuse, se ben ricordo, non veniva spiegato, sarebbe importante capirne il significato, non fosse altro per conoscere le dinamiche di approccio tra giovani di oggi e quindi comprenderli meglio...
Dopo tutto questo squallore, ciò che considero altrettanto penoso è che ci siano state tante ragazze disposte a farlo, alla faccia di tutti i discorsi e le battaglie contro la mercificazione del corpo femminile e contro la violenza becera che occupa ahimè le cronache anche di questi ultimi giorni.
A chi ha ideato questa volgarità dico solo una cosa: vergogna!
Dario Damiano