Riceviamo e pubblichiamo dall'Istituto Cravetta di Savigliano.
Sono circa quindici anni che il Corso Tecnico in “Grafica e comunicazione” dell’Istituto d’Istruzione Superiore “A.Cravetta”, collabora con l’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea di Cuneo. Inizialmente si trattò di progettare il logo dell’Istituto e, fin da quel momento, la didattica laboratoriale ancorata al problem solving e al contempo alla trasversalità disciplinare, guidò la ricerca di soluzioni comunicative efficaci ai diversi temi proposti che, di anno in anno, celebravano con un manifesto la “liberazione italiana”.
L’anno scolastico 2008/200 fu l’occasione per “raccontare visivamente” una serie di eventi storici che caratterizzarono la persecuzione ebraica in provincia di Cuneo, la storia degli Ebrei di S. Martin Vésubie. Furono progettati sedici pannelli di grandi dimensioni, creando una mostra itinerante. Il contributo offerto dagli esperti dell’Istituto Storico, in particolar modo Gigi Garelli; l’integrazione e sviluppo dei temi da parte dei docenti creò il terreno su cui fondare ipotesi comunicative che fossero capaci di assolvere al principio elementare di comunicare, possibilmente a tutti, i temi proposti.
Quest’anno il tema proposto per affrontare il Manifesto per la celebrazione del 25 aprile è il ruolo delle donne nella lotta partigiana, un ruolo particolare, mai secondario, che soltanto a distanza di tempo è stato pienamente riconosciuto. I docenti Marco Filippa e Monica Lerda hanno coinvolto in questa esperienza progettuale le classi del triennio finale; per la prima volta sono state coinvolte anche le classi terze nonostante stiamo affrontando da pochi mesi le discipline d’indirizzo professionalizzanti. Il caso ha voluto che tra le circa quaranta proposte inviate alla commissione esaminatrice, dell’Istituto Storico di Cuneo, sia stata scelta quella elaborata da uno studente della 3B: Emanuele Peretti.
Le soluzioni progettate hanno risolto in vario modo gli aspetti salienti del tema proposto, alcune con un piglio sicuramente innovativo mentre altre dentro a un solco più tradizionale. Quella di Peretti è in qualche modo una soluzione equilibrata che visualizza con immediatezza il ruolo femminile, non rinunciando a incorporare nel Manifesto elementi utili a rilevarlo ulteriormente, l’elenco-texture dei nomi delle partigiane incorporato nello sfondo. L’impatto fotografico delle figure stilizzate, in primo piano in bianco e nero, pur non perdendo elementi di riconoscibilità, è esaltato per contrasto dalla bandiera italiana colorata e dallo sfondo riconoscibile di piazza Galimberti che evoca al contempo la nota piazza cuneese simbolo della lotta partigiana. Gli elementi della composizione sono organizzati su una diagonale dinamica, che attraversa il campo dall’alto a sinistra (dove campeggia l’attuale anniversario della celebrazione concepito come testo/logotipo) verso il basso a destra, dove lo studente ha sistemato, in un campo neutro, i marchi delle istituzioni che patrocinano l’evento. Questa diagonale virtuale nel centro accoglie lo slogan “Donne Partigiane per la Libertà” che, nella sua orizzontalità, si contrappone e sostiene la verticalità dei corpi delle donne immortalate nell’atto celebrativo, con lo sguardo rivolto al fotografo e quindi a tutti noi.
Anche quest’anno la collaborazione tra l’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo e l’indirizzo Grafica e Comunicazione dell’Istituto Tecnico “Cravetta” di Savigliano ha dato i suoi frutti. Attraverso la “narrazione visiva”, concepita nella forma di manifesto, anche il “racconto” di quest’anno offre un contributo affinché la memoria resti viva e il passato dialoghi con il presente per immaginare il futuro. Un ringraziamento particolare al Comune di Cuneo che ha messo a disposizione gratuitamente gli spazi per l’affissione dei manifesti nelle vie della Città.