Il Consiglio Comunale di Racconigi si è espresso la sera di mercoledì 31 luglio, con voto favorevole di maggioranza e minoranza e una sola astensione nel gruppo misto, contro ogni forma di totalitarismo (comunista, fascista o nazista), condannandone fermamente ogni apologia. Con una mozione presentata dalla lista del sindaco Officina Racconigi, che richiamava fra le altre la risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre 2019 sull'importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite del 10 dicembre 1948 che ricorda come il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani abbiano portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità e la Dichiarazione di Varsavia del 23 agosto 2011sulla Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari, il consiglio comunale ha ribadito che il sindaco del comune di Racconigi ha giurato di osservare lealmente la Costituzione italiana, impegno cui nessun componente del consiglio comunale può sottrarsi.
Il 29 giugno 2024, peraltro, il sindaco Oderda aveva già pubblicamente condannato le dichiarazioni di esponenti di Gioventù Nazionale raccolte da recenti inchieste giornalistiche, ribadendo l’importanza dei valori democratici sanciti dalla Costituzione italiana, che condanna la riorganizzazione del partito fascista ma sancisce la libertà d'espressione ex articolo 21.
"La nostra città - dichiara Oderda - è oggi e sempre resterà promotrice di una cultura della memoria condivisa, respingendo i crimini dei regimi totalitari del passato per rafforzare la democrazia, soprattutto tra i giovani, contrastando le organizzazioni che incitano all'odio e alla violenza negli spazi pubblici e online esaltando gruppi neofascisti, neonazisti, neocomunisti e altre forme di totalitarismo. La cosa grave è che stiamo purtroppo osservando un fenomeno di radicata demonizzazione per chi è diverso da altri, per chi la pensa diversamente rispetto al pensiero ritenuto comune, un tentativo maldestro di ridurre la democrazia, di annientare pensieri e idee rubricando tutti a fascisti. Noi siamo diversi, noi siamo plurali e dalle nostre differenze traiamo la forza di percorsi comuni, noi siamo civici e rispettosi di pensieri e di politiche che possiamo anche non condividere".