Riceviamo e pubblichiamo l’intervento delle sigle sindacali Fai-Cisl e Flai-Cgil:
Il 31 maggio 2022, si è svolta la riunione che avrebbe dovuto far ripartire la discussione per raggiungere un accordo aziendale che in Biraghi le lavoratrici e lavoratori aspettano da molto tempo.
Dopo mesi di riunioni e con un impianto di accordo pressoché raggiunto, l’azienda frena e dichiara la propria indisponibilità a proseguire la trattativa. Tale posizione è totalmente incomprensibile, poiché tutto lasciava presagire che finalmente anche la Biraghi potesse dare un segnale di particolare considerazione nei confronti dei propri dipendenti.
Nel proprio territorio, Biraghi negli anni è diventata un’opportunità e un riferimento per la gente locale, ci si aspettava che almeno per una volta rispettasse quelle aspettative che troppe volte sono state disattese. Le lavoratrici e lavoratori quotidianamente mettono tutto il loro impegno e la loro professionalità per far funzionare un’organizzazione del lavoro che appare approssimativa rispetto a quanto previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro. Il ricorso allo straordinario è ormai un’abitudine consolidata, le ferie vengono garantite solo qualora un collega sia disponibile alla sostituzione, i cambi di turnazione sono consuetudine e la disponibilità totale dei lavoratori ha permesso negli anni all’azienda di raggiungere ottimi risultati.
Anche il concetto di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, nonostante i grandi proclami, si basa esclusivamente sul senso di responsabilità delle lavoratrici e lavoratori che operano spesso senza procedure, senza la necessaria formazione e in alcuni casi utilizzando attrezzature e dispositivi obsoleti.
Un’azienda che intende guardare al futuro con prospettiva dovrebbe anche avere ben chiari i concetti di sostenibilità etica, ambientale e innovazione tecnologica, di valorizzazione della persona in quanto tale, di conciliazione dei tempi di vita-lavoro, l’attenzione alla parità di genere e promuovere il benessere di chi per lei lavora.
Le richieste contenute nell’ipotesi di accordo aziendale sono basilari, non ambiziose o pretenziose, richiedono un minimo e giustificato sforzo economico accompagnato da interventi mirati sulla sicurezza che realizzino concretamente le enunciazioni di questi anni. Ad oggi la Biraghi evidentemente non considera i propri dipendenti degni di attenzione, ma strumenti attraverso i quali produrre, vendere e guadagnare.
A fronte della decisione unilaterale della Biraghi di non proseguire le trattative, le organizzazioni sindacali Fai Cisl e Flai Cgil dichiarano da subito lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari e delle flessibilità. Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee sindacali di stabilimento per decidere altre azioni di mobilitazione e le relative modalità di attuazione.
Le Segreterie Provinciali Fai-Cisl e Flai-Cgil
Le RSA di stabilimento