Sgominata dai Carabinieri della Compagnia di Alba la “banda del buco” dedita ai furti in abitazione. Silenziosi e accorti, tanto da togliersi le scarpe prima di entrare in casa delle vittime per non lasciare impronte. La banda del buco ha compiuto almeno 42 furti in abitazione, tra la provincia di Cuneo, Torino e Asti in ville isolate, B&B centralissimi e case in centri abitati, con o senza presenza di persone all’interno. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Alba hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di due persone, entrambe albanesi e deferito in stato di libertà 7 persone, 5 bulgari e 2 macedoni, con l’accusa di furti in abitazione, ricettazione, riciclaggio, utilizzo fraudolento di carte di credito e porto abusivo di armi.
La banda era specializzata nella “tecnica del buco”: riuscivano a forare i serramenti delle finestre e facevano scattare la maniglia all’interno. Colpivano a tappeto le zone prescelte, muovendosi a piedi tra un obiettivo e l’altro e scegliendo soprattutto ville isolate e B&B, dove potevano trovare i bottini più grossi e auto parcheggiate in giardino. Colpivano anche se in casa erano presenti persone a dormire. Nel caso in cui la malcapitata vittima si svegliava ai due ladri non passava nella mente di scappare anzi la invitavano a tornare a dormire continuando il furto.
L’indagine denominata “Passo falso” è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti. Il Giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo degli inquirenti emettendo l’ordinanza di applicazione della misura cautelare confermando il carcere per i due cittadini albanesi.
L’indagine è iniziata nel settembre 2019 e ha permesso di documentare la presunta responsabilità degli indagati riguardo la consumazione di almeno 42 furti in abitazione, compiuti tra settembre e novembre 2019 nelle province di Cuneo, Asti e Torino ed in particolare in Serravalle Langhe, Madonna di Como Frazione del Comune di Alba, Benevello, Trezzo Tinella, località Altavilla del comune di Alba, Barbaresco, Treiso, Magliano Alpi, Borgomale, Neive, San Damiano D’Asti, Barolo, Carmagnola e Carrù.
I due, al fine di ostacolare le indagini, alternavano ogni giorno obiettivi differenti, spaziando per le tre province, muovendosi nel cuore della notte e cambiando sempre l’autovettura per gli spostamenti. Nei tre mesi d’indagine i due hanno rubato e utilizzato ben 7 autovetture, tutte recuperate e riconsegnate ai legittimi proprietari. Alcune di queste sono state poi smontate, punzonate e ricettate da altrettanti cittadini di origine bulgara e macedone pronti per esportarle all’estero. Per sottrarsi a qualunque controllo di polizia percorrevano sentieri del bosco dopo aver lasciato le autovetture in strade secondarie e più isolate, indossando sempre passamontagna, guanti e lasciando i telefoni cellulari a casa.
Tra i furti più rocamboleschi si ricorda quello consumato presso il comune di Sommariva del Bosco in cui sono stati asportati 14 scalini in pietra di serizzo della scala principale esterna che portava presso l’abitazione della famiglia colpita. La mattina dopo quest’ultimi hanno dovuto chiamare i Vigili del Fuoco per uscire di casa. Nel corso dell’attività investigativa sono state recuperate oltre le autovetture anche gioielli, orologi, abbigliamento e borse da donna griffati, smartphone, elettrodomestici, utensileria e attrezzatura agricola sottratto nel corso degli svariati colpi. Il tutto è stato riconsegnato dai Carabinieri ai legittimi proprietari.