Il sequestro preventivo dell’immobile, gestito da un italiano, è stato deciso in esecuzione del provvedimenti del gip di Asti, su richiesta della locale procura. L’uomo è indagato per aver dato alloggio in passato a decine di immigrati clandestini, alcuni dei quali dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che per l’omessa comunicazione degli alloggiamenti e per le violazioni delle precedenti ordinanze del Comune di Alba. Il sindaco Bo aveva già disposto la chiusura dell’attività per motivi igienico-sanitari, ma il gestore non ha mai ottemperato.
In occasione dello sgombero, i militari dell’Arma hanno anche dato esecuzione al divieto di dimora in provincia di Cuneo per cinque indagati (tre tunisini, un nigeriano e un cubano), ritenuti responsabili in concorso di spaccio di varie sostanze stupefacenti: marijuana, hashish e ketamina.
Sempre nella zona della stazione ferroviaria albese, un’attività di indagine condotta con osservazioni e riscontri ha portato a documentare numerose cessioni di droga. È stato portato alla luce un sistema collaudato gestito dai cinque indagati, con ruoli ben definiti, per monopolizzare lo spaccio nell’area del residence e dei giardini pubblici. Un vero e proprio supermarket della droga dove, soprattutto nelle ore pomeridiane e serali, la clientela andava e veniva. Nel corso dell’operazione sono stati rintracciati tre dei cinque destinatari dei divieti di dimora, uno dei quali trovato in possesso di 49 grammi di hashish. Gli altri due sono tuttora attivamente ricercati.