Quattro persone ai vertici di Egea sono indagate per false comunicazioni sociali. A confermare la voce, circolata nelle prime indiscrezioni sul blitz di ieri nella sede della multiutility albese, è la Procura di Asti.
In una nota ufficiale si rende noto che “la documentazione contabile e societaria acquisita all'esito dell'attività, anche su supporti informatici, è al momento al vaglio degli inquirenti". Nella mattina di ieri (mercoledì 14) i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno dato esecuzione al decreto di perquisizione presso i locali della holding attiva nei settori dell’energia e ambiente. Il presidente del gruppo, PierPaolo Carini, ha confermato di aver fornito la documentazione “nella massima trasparenza” e “mettendosi serenamente a disposizione per qualsivoglia ulteriore richiesta di informazioni”.
Questo è quanto si è saputo finora riguardo alla vicenda giudiziaria. Ma non è l’unica novità: sul fronte finanziario, A2A ha annunciato di aver rinunciato a presentare un’offerta per l’acquisto della maggioranza delle quote del gruppo. La conferma in un comunicato nel quale si legge che il colosso lombardo
“non ravvisa le condizioni” per la possibile acquisizione di una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale di Egea. Altra società interessata è Iren,
che ha presentato la propria offerta, ma nella procedura competitiva - conclusasi alle ore 16 - è entrato anche il fondo d’investimento Davidson Kempner, con la piattaforma Thaleia.