ALBA - Evasione fiscale e false comunicazioni sociali, operazione delle Fiamme Gialle tra le province di Asti e Cuneo

Sequestro preventivo di beni per oltre 14 milioni di euro nei confronti dell'amministratore unico di una società operante nella lavorazione delle carni

Redazione 12/10/2023 12:44

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Asti, coordinato dalla locale Procura della Repubblica, stamane ha dato esecuzione ad un provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale, che ha disposto il sequestro preventivo di beni per 14.594.643,35 di euro (liquidità, quote societarie per un milione di euro, due autovetture e beni immobili) nei confronti dell’amministratore unico di una società per azioni, operante nel settore della lavorazione delle carni (la Al.Pi. Spa di Baldichieri d'Asti), colpito anche dalla misura degli arresti domiciliari, insieme al rappresentante legale di una S.r.l., mentre un terzo indagato è stato sottoposto all’obbligo di dimora. Nell’ambito dell’operazione, denominata “Only You”, sono state effettuate diverse perquisizioni nel territorio delle province di Asti e Cuneo. Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Asti, scaturite dagli esiti del coordinamento istituzionale tra le Fiamme Gialle e il locale Ufficio provinciale INPS di Asti, relativamente all’accertamento da parte dell’Istituto (anno 2022) di una evasione contributiva per oltre un milione di euro, hanno portato alla luce i contorni di uno schema organizzativo – ritenuto fraudolento - composto da quattro società, prive di struttura, mezzi e capacità decisionali, meri serbatoi di manodopera. Queste si sarebbero succedute nel tempo nella stipula ed esecuzione di contratti d’appalto di illecita somministrazione di prestazioni lavorative di macellazione di animali; queste entità, attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 33.435.174,50 di euro, avrebbero comportato in favore della parte committente, come detto importante società per azioni del settore carni, l’indebito beneficio nel tempo (2014-2022) di un risparmio di imposte per 14.594.643,35 euro (di cui 7.355.738,39 euro di IVA dovuta). Anche attraverso l’escussione testimoniale di trenta persone, non solo lavoratori dipendenti, e l’acquisizione e l’analisi di comunicazioni e supporti digitali aziendali, sono emersi elementi a suffragio dell’inesistenza sostanziale delle società appaltatrici, succedutesi nel tempo nel rapporto di mono-committenza di somministrazione della manodopera unicamente alla stessa Spa titolare dello stabilimento, sempre lo stesso, dove le attività di lavoro dipendente venivano eseguite. Ciò con trasferimento di dipendenza formale della medesima forza lavoro (oltre cento lavoratori dipendenti) da una entità societaria (Srl) all’altra, che si rapportava però, sempre e unicamente alla medesima Spa. Le quattro persone giuridiche sono apparse esistenti solo sul piano formale, ma prive di concrete facoltà decisionali e gestionali relative al personale dipendente (come pagamenti e procedimenti disciplinari) e comunque all’oggetto della loro dichiarata attività sociale; decisioni che sono, invece, risultate provenire di fatto dall’amministratore dell’azienda committente. Durante le indagini, oltre ai reati tributari e di concorso in illecita somministrazione di manodopera, è stata ravvisata dall’Autorità Giudiziaria anche la fattispecie relativa all’art. 2621 cc (false comunicazioni sociali).
 

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