BAROLO - La Langa e il mondo del vino piangono Beppe Rinaldi

Si è spento a 70 anni il produttore e 'filosofo' del Barolo: era soprannominato 'Citrico' per le sue opinioni spesso pungenti e controcorrente

r.c. 04/09/2018 10:52

Si è spento a 70 anni, a Barolo, nella sua azienda vitivinicola, Beppe Rinaldi, soprannominato “Citrico” per le sue pungenti critiche e per la sue posizioni spesso controcorrente e “velenose”.
 
La sua azienda, sulla strada di Langa che da Barolo porta a Monforte d'Alba, è nata nel 1980, ma la famiglia di Rinaldi è nel vino fin dall'ormai lontano Ottocento. Tra gli storici vigneti dell'azienda Brunate, Le Coste, Cannubi-San Lorenzo e Ravera (da vigneti in Novello). Oltre al Barolo, il 60% delle bottiglie, Dolcetto d'Alba, Langhe Freisa, Barbera d'Alba, Ruchè.
 
Tra i temi sollevati da “Citrico”, molto dibattuta la battaglia contro l'eccessiva espansione dei vigneti nelle Langhe.
 
Malato da alcuni mesi, Beppe Rinaldi lascia la moglie Annalisa e le figlie Marta e Carlotta. Beppe Rinaldi era membro del consorzio “ViniVeri”, la cui bandiera è "un vino in assenza di accelerazioni e stabilizzazioni, recuperando il miglior equilibrio tra l'azione dell'uomo ed i cicli della natura". E oggi gli "amici vignaioli" piangono il produttore di Barolo, che, "ricco di conoscenze, si è speso senza risparmio a difesa dei lavori umani e per la salvaguardia del territorio, gridando allarmi e ponendo all'attenzione mediatica questioni scomode e delicate, ma vere e autentiche". 


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