Era conosciuto come “il partigiano che non tradì mai i compagni”. Ugo Re, che avrebbe compiuto 98 anni a novembre, è mancato domenica 11 agosto nella casa di riposo di Bene Vagienna.
Nativo di Lequio Tanaro, classe 1925, nel 1943, giovane partigiano, venne catturato dalle milizie fasciste. Con grande coraggio e senso del dovere accettò la fucilazione e rimase per tre giorni al muro, rifiutandosi di parlare e di tradire gli amici, salvando così numerose vite. Ritenuto uno “sbandato”, venne inviato in campo di concentramento. Si salvò e riuscì a tornare a casa alla fine della guerra. Nel 1983 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini lo nominò Grand’ufficiale della Repubblica italiana.
Il presidente della Provincia Luca Robaldo, a nome della provincia terra della Resistenza: “Partecipo al cordoglio della famiglia e della comunità di Lequio per la scomparsa del partigiano Re e desidero esprimere la vicinanza e l’affetto di tutta la comunità provinciale a quest’uomo coraggioso che fu deportato in un campo di concentramento e rischiò la sua vita pur di non venire meno alla lealtà verso i suoi compagni. Sono uomini così che hanno fatto grande l’Italia non solo durante la guerra di Liberazione, ma anche in seguito impegnandosi, come fece Ugo, alla ricostruzione delle nostre piccole comunità”.