“Davide Giri era un ragazzo italiano che studiava e viveva a New York. È stato ucciso in modo assurdo e brutale dal membro di una gang estremista e intollerante”: lo scrive su Facebook l’ex premier e leader di Italia Viva Matteo Renzi, indignato per il modo in cui “i media - soprattutto americani stanno gestendo questa notizia”.
“È mai possibile - aggiunge il senatore - che nessuno trovi il coraggio di denunciare come l’eccesso del politicamente corretto impedisca di definire questo omicidio per quello che è: un barbaro atto contro un ragazzo italiano che voleva solo vivere i suoi sogni nella capitale del mondo?”. Renzi non è l’unico a polemizzare contro un coverage giornalistico giudicato troppo “morbido” vista la gravità della vicenda. Sulle colonne dell’edizione odierna del Corriere della Sera, Federico Rampini se la prende con il New York Times: “Perché su Pinkney i lettori del New York Times non sanno nulla, a parte l’età e il cognome? L’interesse del quotidiano, e il vigore investigativo messo in campo, sarebbero stati diversi se le parti fossero state rovesciate. Se cioè la vittima fosse stata afroamericana e l’omicida un bianco; a maggior ragione se quel bianco fosse stato un membro di qualche organizzazione che predica e pratica la violenza, per esempio una milizia di destra. La tragedia sarebbe finita in prima pagina, un team di reporter sarebbe stato mobilitato per indagare l’ambiente dell’omicida, la sua storia e le sue motivazioni”.
Sul movente dell’atroce delitto del ricercatore albese, 30enne con un dottorato in corso alla Columbia University, si continua a indagare. Il 25enne afroamericano Vincent Pinkney, arrestato dopo l’omicidio di Giri e l’accoltellamento di un secondo ragazzo italiano, il perugino Roberto Malaspina, rifiuta di rispondere alle domande degli inquirenti. Si sa che il giovane, gravato da numerosi precedenti per rapine e altri reati, è un affiliato della gang EBK, acronimo per Everybody Killa. Un gruppo criminale che persegue una “politica di guerra aperta” con le istituzioni, secondo l’ufficio del procuratore distrettuale di San Joaquin, in California, che nel 2019 aveva avviato un’indagine sulle sue attività. EBK è classificata come una banda ibrida, perché i suoi membri sono costituiti da un misto di affiliati a Crips, Bloods, Nightingale e altre note gang che “provengono da e continuano a mantenere forti affiliazioni con altre bande criminali di strada attive”.
L’ipotesi affacciatasi in queste ore è che quella folle, spaventosa aggressione non avesse alcun movente a parte la volontà di colpire un giovane individuato come “nemico” per il colore della sua pelle o il suo status. Un video di sorveglianza mostra Giri venire avvicinato alle spalle e pugnalato a pochi passi dal Morningside Park, nell’Upper Manhattan, la zona del campus universitario in cui risiedeva. Il giovane ingegnere, secondo quanto riferito da alcuni testimoni alla polizia, avrebbe urlato “aiuto, sono stato accoltellato!”, mentre barcollava dopo essere stato colpito a morte.
Ora New York si interroga sull’insicurezza che pare dilagare anche in un’area universitaria frequentata da centinaia di ragazze e ragazzi di tutto il mondo. Proprio a Morningside Park l’11 dicembre di due anni fa una studentessa diciottenne della Virginia, di nome Tessa Majors, fu assalita e uccisa a coltellate da tre adolescenti: due ragazzi di quattordici anni, uno appena tredicenne. Le statistiche ufficiali di College Factual per l’ultimo anno disponibile, il 2019, parlano di 412 incidenti legati alla sicurezza nel campus della Columbia. Solo il 4,5% delle 3.990 scuole di livello nazionale, afferma il rapporto, hanno riportato dati su criminalità e sicurezza più preoccupanti di quelli registrati dall’università newyorkese. Qui i crimini gravi come omicidio, stupro, rapina, aggressione aggravata o incendio doloso costituiscono il 15 percento degli episodi segnalati: la violenza contro le donne è al 9,7 percento.
Molti cittadini della Grande Mela accusano l’amministrazione uscente di Bill de Blasio di aver riportato New York agli anni Ottanta in termini di crescita della criminalità. Per il neosindaco democratico Eric Adams, ex poliziotto ed esponente della comunità afroamericana (è cresciuto nel Queens, lo stesso quartiere da cui proviene l’assassino di Giri), la questione sicurezza sarà uno dei dossier più urgenti.