GOVONE - Ossessionato dalle richieste di denaro, si gettò nel Tanaro: condannato l’“amico” che lo ha rovinato

Sette anni di carcere è la pena inflitta a Luigi Rilievo, commerciante di Govone, già condannato per un traffico di cocaina. È responsabile di estorsione

in foto: Giovanni Calabrese, la vittima dell'estorsione per cui è stato condannato Luigi Rilievo

Redazione 08/06/2024 19:25

Non riusciva più a sopportare le continue richieste di denaro e le minacce di un sedicente amico, Luigi Rilievo, commerciante di formaggi di Govone che lo aveva indotto a sottoscrivere vari finanziamenti. Per questo Giovanni Calabrese, 49enne di Priocca, impiegato alla Giordano Vini, si uccise gettandosi nel Tanaro.
 
Rilievo è stato condannato a sette anni di carcere dal tribunale di Asti, che lo ha riconosciuto colpevole di estorsione. All’epoca l’uomo, oggi 42enne, gestiva un negozio a Castagnito. Qui sarebbe dovuto sorgere un caseificio, il progetto nel quale aveva coinvolto Calabrese, inducendolo a contrarre un mutuo da 40mila euro: l’iniziativa non aveva avuto alcun seguito. Altre richieste di denaro tramite bonifici, secondo la vedova dell’impiegato, sarebbero state accompagnate da minacce, evidenziate nei messaggi ritrovati sul telefono di Calabrese dopo la sua tragica morte.
 
Solo tre giorni prima del suicidio il 49enne, padre di un figlio, si era presentato dai carabinieri di Govone per denunciare l’accaduto. Non è l’unico ad averlo fatto: Rilievo è finito a processo anche per una presunta truffa ai danni di un farmacista e di un ristoratore. Dal primo si sarebbe fatto consegnare 150mila euro tra contanti e assegni, dal secondo avrebbe ottenuto il trasferimento di proprietà di un capannone a Castagnito, dando in garanzia titoli di credito scoperti. Nel tentativo di risarcire il farmacista, determinato a denunciarlo, avrebbe provato a cedergli lo stesso immobile sottratto con l’inganno al ristoratore.
 
Il commerciante, conosciuto tra Monferrato e Langa anche per la sua attività ambulante di vendita di mozzarelle di bufala, è già stato condannato nel marzo di quest’anno a otto anni di carcere per traffico di droga. Era uno dei dieci imputati nel processo scaturito da un maxi sequestro di cocaina, operato dalla Guardia di Finanza di Torino nel febbraio 2023. Oltre seicento chili di cocaina purissima, nascosta all’interno di forme di formaggi, erano stati scovati in una serie di sequestri: in un’occasione, cento chili di polvere bianca erano stati nascosti in un camper e altri 25 in un furgone in partenza con un traghetto per la Sardegna, destinazione Sassari.

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