Agli agenti intervenuti per calmarlo non ha fornito spiegazioni il detenuto, trentenne, che lo scorso giovedì (31 agosto) ha appiccato un incendio all’interno della casa circondariale di Alba.
Verso le 13,30 il recluso, del quale non sono state rese note le generalità, si è diretto verso il campo sportivo della struttura, dove dato fuoco a sterpaglie e residui vegetali nei pressi del muro di cinta. L’incendio ha presto coinvolto diverse zone del campo sportivo, generando un fumo intenso. Il personale di Polizia Penitenziaria è intervenuto per fermarlo e lo ha invitato a uscire dal campo sportivo, in modo da poter spegnere le fiamme. Tuttavia, l’internato non ha fornito spiegazioni logiche per il suo gesto, limitandosi a dichiarare di sentirsi “preso in giro” e di aver reagito a modo suo.
Le cose sono precipitate quando il trentenne si è fermato di fronte al portone d’ingresso del reparto detentivo e ha manifestato con determinazione la volontà di non rientrare. Un ispettore ha tentato di persuaderlo, ma lui si è ribellato, spintonandolo e rivolgendogli minacce di morte. Nel tentativo di fuggire, il carcerato ha approfittato di un’apertura del passo carraio per il passaggio di un detenuto semilibero interno, ma l’apertura alternata delle porte ha impedito che potesse raggiungere l’area esterna dell’istituto. Il personale penitenziario lo ha bloccato nello stesso passo carraio.
Durante il tentativo di rientrare l’internato ha afferrato una pedana di legno e l’ha lanciata contro le guardie. In seguito è rientrato nel reparto, dove ha però continuato ad opporsi alle richieste di collaborazione. Anche il medico del carcere, giunto sul posto per prestare assistenza medica, è stato minacciato di morte. Solo grazie all’intervento determinato del personale, alle ore 17:45 il detenuto recalcitrante ha fatto rientro nella sua cella.
L’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (Osapp) ha espresso il suo plauso e riconoscimento al personale di Polizia Penitenziaria “per la straordinaria gestione di una situazione estremamente difficile”. “Nonostante le circostanze avverse e pericolose, - osserva il sindacato - il personale di Polizia Penitenziaria ha risposto con prontezza e fermezza, riuscendo a contenere l’incidente e a riportare il detenuto sotto controllo. La situazione avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi se non fosse stato per la loro azione rapida e coraggiosa”.
L’Osapp ha dichiarato inoltre che “il coraggio e la dedizione dimostrati dal personale di Polizia Penitenziaria sono esempi lodevoli del loro impegno nel garantire la sicurezza all’interno delle strutture carcerarie, nonostante le sfide e le situazioni ad alto rischio a cui spesso sono chiamati ad affrontare”.