SANTO STEFANO BELBO - Perseguita, minaccia e aggredisce la ex compagna e i suoi parenti: arrestato

in manette un uomo originario di Canelli, il quale era già destinatario di un divieto di avvicinamento alla donna, residente a Santo Stefano Belbo

07/08/2019 11:46

I carabinieri della Stazione di Canelli hanno tratto in arresto un trentenne italiano originario di Canelli, raggiunto da un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Asti. L’accusa è di maltrattamenti in famiglia, stalking e lesioni personali commesse nei confronti della ex-convivente. La vicenda si protraeva sin dall’anno 2016, quando la vittima, madre di quattro figli minori, all’interno delle mura domestiche subiva umiliazioni e violenze fisiche da parte del compagno, fino a quando, nell’anno 2017, la donna decideva di porre fine alla loro tormentata relazione. L’uomo, non accettando la fine del rapporto, ha continuato a perseguitare la donna con incessanti pedinamenti, ingiurie, minacce fino a porre in essere vere e proprie aggressioni ai danni della stessa nonché dei familiari: il tutto al solo scopo di isolarla, costringerla a vivere nel terrore e a modificare le proprie abitudini di vita. Durante il mese di maggio 2018, finalmente la donna decideva di rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Canelli per sporgere denuncia. A seguito dei fatti denunciati, considerata la gravità degli episodi, l’Autorità Giudiziaria emetteva nei confronti dell’indagato la misura coercitiva personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai suoi cari, nonché il divieto di dimora nel comune di Santo Stefano Belbo, luogo di residenza della vittima. Nonostante le prescrizioni impostegli, l’uomo, incurante dei provvedimenti adottati dalla magistratura, continuava con la propria condotta antigiuridica culminata in un’aggressione fisica ai danni della vittima e del figlio minore, quest’ultimo avuto dalla donna da una precedente relazione. La tempestiva segnalazione da parte dell’Arma in ordine a quest'ultimo episodio ha permesso la pressoché immediata emissione del provvedimento coercitivo da parte dell’Autorità Giudiziaria, consentendo l’arresto del malvivente il quale è stato successivamente tradotto presso la Casa di reclusione di Asti.

c.s.

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