Un 44enne di origine marocchina, il quale già nel 2010 aveva patteggiato una condanna presso il Tribunale di Bolzano per violenza privata e maltrattamenti in famiglia, nella serata scorsa è stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Villanova d’Asti per i reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori (stalking) e lesioni personali aggravate.
Erano da poco passate le 21.30 quando un abitante del centro di San Damiano d’Asti comunicava alla Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Asti, tramite l’utenza 112, che da un appartamento vicino al suo sentiva provenire urla e grida di aiuto da parte di una donna. La pattuglia dell’Aliquota Radiomobile di Villanova d’Asti, immediatamente allertata, giungeva dopo pochi minuti all’indirizzo segnalato e udiva provenire dallo stabile rumori inequivocabili, che facevano presumere una colluttazione in corso e in particolare un uomo che urlava frasi in lingua araba e invocazioni di aiuto da parte di una voce femminile. L’uomo apriva la porta dell’abitazione in evidente stato di agitazione, mentre la moglie alla vista dei militari si gettava in ginocchio supplicandoli di aiutarla perché il marito la stava picchiando da più di un’ora. La vittima, tumefatta e sanguinante in varie parti del corpo, veniva soccorsa dai militari che immediatamente chiedevano l’invio di personale medico del servizio 118, che giunto sul posto provvedeva all’immediato trasporto della donna presso l’Ospedale Cardinal Massaia di Asti. L’abitazione presentava evidenti segni di quanto era avvenuto, con tracce di sangue sui pavimenti e sui muri, una sedia spaccata utilizzata per percuotere la donna, la quale era stata anche trascinata per i capelli e fatta urtare con la testa sui muri e contro il comodino della camera da letto, per punirla del suo tentativo di affacciarsi alla finestra per chiedere aiuto.
La vittima anch’essa marocchina di 36 anni risiede stabilmente in Marocco ed era giunta in Italia da pochi giorni, accompagnata dalla madre, per far incontrare i due figli minorenni con il padre e sarebbe dovuta ripartire dopo circa una settimana. La stessa ha raccontato ai militari che il marito l’avrebbe minacciata di morte e insultata, intimandole di ritornarsene in Marocco immediatamente, continuando a percuoterla selvaggiamente, mentre i due figli erano stati rinchiusi in una stanza insieme alla nonna. L’arrestato, che risulta assunto come operaio in una ditta nei pressi di Canale, è stato tradotto presso la casa Circondariale di Asti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.