La notte dell'8 maggio dello scorso anno avevano avvicinato un transessuale che offriva il suo corpo sulla Statale 231 - che collega Asti ad Alba. Mentre uno era al volante e fingeva di voler contrattare una prestazione sessuale l'altro attendeva nel bagagliaio il momento propizio per uscire. Una volta raggiunto un luogo appartato ecco che scattava la trappola: l'uomo fino a quel momento nascosto usciva allo scoperto armato di serramanico per costringere lo sventurato a consegnargli contanti e cellulare. Magro il bottino, ammontante oltre allo smartphone, a circa 100 euro e a un pacchetto di sigarette.
Ad essere accusati dell'episodio due pregiudicati: N.P., un italiano 53enne residente ad Alba (alla guida) e S.S., un gambiano di 31 anni senza fissa dimora (nel bagagliaio), entrambi arrestati dai Carabinieri di Canelli (AT) su disposizione del Gip del Tribunale di Asti. Ai due sono imputati altri tre fatti criminosi verificatisi a cavallo tra la provincia Granda e l'Astigiano. Ora si trovano entrambi presso il carcere di Alessandria in attesa di giudizio.
Il transessuale era stato letteralmente preso di mira dai due, tant'è che a distanza di tre giorni – era l'8 maggio - erano tornati sul luogo della rapina, tentando di ripetere il crimine. Il trans, riconosciuti i malfattori che lo avevano aggredito qualche sera prima è riuscito a fuggire raggiungendo un luogo sicuro.
Le scorribande dei due malfattori non si limitarono a prendere di mira i gigolò ai bordi delle strade, ma colpirono anche in zone apparentemente tranquille. La mattina del 5 maggio ad Alba il gambiano fermò un'allevatrice con il pretesto di chiederle delle uova. Nonostante la donna avesse acconsentito alla richiesta il bandito, non pago, iniziò a pretendere del denaro e una volta vistosi negata l'ulteriore richiesta aggredì la donna che solo grazie alla sua capacità di attirare l'attenzione dei vicini con grida disperate riuscì a uscire indenne dalla colluttazione, durante la quale l'africano le aveva strappato la camicetta.
Ai due è attribuito anche un tentativo di rapina avvenuto a Bra, sempre nel maggio dello scorso anno ma, come spiega il capitano della compagnia di Canelli, Alessandro Caprio: “Non è escluso che siano coinvolti anche in altri fatti”. Il militare ha poi sottolineato la fruttuosa collaborazione con i colleghi di Alba, che ha portato all'attribuzione ai due dei fatti contestati e continua tutt'ora per verificare altri eventuali episodi da attribuire loro.