La Guardia di Finanza del Gruppo di Bra ha reso noti in mattinata i risultati dell'operazione "Illusioni cinesi", legata all'erogazione di contributi europei concessi per la promozione di vini del territorio piemontese in oriente, in particolare in Cina ed in altri paesi del sud est asiatico. Le indagini hanno evidenziato, a carico di un’Associazione Temporanea di Imprese (ATI), oltre che l’esistenza di reati di carattere tributario, soprattutto una “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dell’Unione Europea”.
In particolare la vicenda riguarda un’ATI che nel 2015 aveva presentato alla Regione Piemonte un progetto per attività promozionali riguardanti noti vini piemontesi in Cina, grazie al quale ha potuto accedere ad un contributo di 170 mila euro, pari al 50% delle spese che asseriva di aver sostenuto (circa 340 mila euro). Al fine di perseguire gli obiettivi promozionali previsti dal progetto finanziato, l’ATI ha documentato gran parte delle spese ammissibili, con fatture emesse da un unico soggetto fornitore di servizi. La complessa attività di polizia giudiziaria, basata anche su perquisizioni e sequestri e supportata dall’intervento di ausiliari di polizia giudiziaria sia informatici che esperti della lingua cinese, ha consentito di appurare che in realtà l’attività di promozione dei vini in Cina non è mai stata eseguita nel rispetto delle puntuali regole definite dal bando europeo.
È anche emerso che tra il soggetto fornitore della promozione, l’impresa capofila dell’ATI, e un’altra ad essa collegata vi è stato un parallelo “giro” di fatture per operazioni inesistenti emesse per altre prestazioni, estranee al progetto finanziato, utilizzato per effettuare una sorta di compensazione tra il fornitore di servizi
promozionali e la capofila dell’ATI al fine di spartirsi equamente il contributo europeo indebitamente conseguito dalla medesima associazione.
I militari braidesi, oltre a denunciare due soggetti alle competenti Autorità Giudiziarie, li hanno segnalati alla Procura della Corte dei Conti del Piemonte per il danno erariale conseguente all’indebito conseguimento dei contributi europei.
Si legge nella nota diffusa dal comando provinciale delle Fiamme Gialle: “Ancora una volta la peculiare trasversalità delle attività di servizio della Guardia di Finanza, partendo dall’analisi di possibili violazioni di carattere puramente fiscale, ha permesso non solo di far emergere reati di natura tributaria ma soprattutto di individuare gravi comportamenti illeciti accuratamente celati da una apparente correttezza formale, posti in essere per conseguire indebitamente contributi europei destinati, nel caso specifico, alla promozione delle migliori eccellenze enogastronomiche piemontesi all’estero”.