SANTO STEFANO ROERO - Feudo, due anni e undici mesi per l’ex sindaco di Santo Stefano Roero

Renato Maiolo condannato per falso insieme all’ex segretaria comunale, assolti quattro coimputati. Il Comune è in dissesto dal 2022 e aspetta un nuovo commissario

Andrea Cascioli 11/04/2025 14:30

Due anni e undici mesi di reclusione per l’ex sindaco di Santo Stefano Roero Renato Maiolo e per l’ex segretaria comunale Anna Maria Di Napoli. La condanna nel processo astigiano nato dall’inchiesta “Feudo” riguarda una serie di falsi e una turbativa d’asta, mentre per le rimanenti accuse c’è stata assoluzione. Assolti da ogni addebito i quattro coimputati, tre professionisti che avevano lavorato per l’amministrazione roerina (Cinzia Gotta, Giovanni Careglio, Marco Musso) e la responsabile finanziaria del Comune Federica Borello.
 
L’indagine della Guardia di Finanza aveva portato nel 2021 all’arresto di Maiolo, agricoltore e sindaco del paese con una lista civica dal 2004, per truffa aggravata ai danni dello Stato, turbativa d’asta e falso materiale e ideologico in atti pubblici. Insieme a lui erano finiti agli arresti domiciliari la segretaria comunale, sua compagna, e due coindagati. Sotto la lente delle fiamme gialle il bilancio del Comune, già in deficit per oltre un milione e 300mila euro nel 2019 e perciò commissariato e sottoposto ad accertamenti erariali da parte della Corte dei Conti.
 
L’amministrazione comunale aveva ricevuto circa 15 milioni di finanziamenti nel periodo di Maiolo. Soldi che, secondo i finanzieri, avevano dato il via alla “canalizzazione di ingenti contributi pubblici per la realizzazione di opere edilizie, talvolta inutili o inutilizzate”. Nelle indagini si menzionava la realizzazione di un’area camper sprovvista di strada per l’accesso e quindi del tutto inutile. Oppure l’accensione di un mutuo, nonostante l’enorme dissesto, per la realizzazione di un campo sportivo costruito su un altro già esistente, peraltro inutilizzato. All’interno delle progettazioni per la realizzazione delle varie opere, sosteneva l’accusa, venivano inserite spese ingiustificate e gonfiate, a danno delle risorse comunali e allo scopo di guadagnare consensi nell’ottica di “una gestione privatistica del Comune”.
 
Al Comune, costituitosi in giudizio con l’avvocato Giulio Calosso, andranno una provvisionale di 18mila euro e un ulteriore risarcimento da quantificare in sede civile. Soddisfatta l’attuale sindaca Giuseppina Facco: “Non vogliamo nessuna crocefissione, ma c’è un danno che il paese vive tuttora, sotto il profilo finanziario”. Il Comune ha dichiarato il dissesto nel 2022, con un disavanzo di 2,7 milioni. Un commissario ministeriale ha lavorato fino a dicembre 2024: “Ora - spiega la sindaca - siamo tra color che son sospesi, in attesa che il ministero nomini un altro commissario. La situazione è molto difficile, quello che più mi rincresce è che ad oggi, nonostante l’aiuto della prefettura, non ci siano novità. Lo considero molto grave”.
 
A marzo Maiolo e i coimputati erano stati assolti nel processo “Feudo 2”, dove pendevano accuse di corruzione, truffa aggravata allo Stato, turbativa d’asta, falso materiale e falso ideologico. In un diverso procedimento il 75enne ex primo cittadino è stato invece condannato a due anni, in primo grado, per mobbing nei confronti di una dipendente comunale.

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