BRA - Impiegando denaro contante nascondeva ricavi al fisco

L'imprenditore era solito gestire i rapporti economici attraverso l'incasso di cash. La Guardia di Finanza ha stimato in 100 mila euro l'imposta evasa

08/03/2018 09:04

La Guardia di Finanza della Compagnia di Bra recentemente concluso una verifica fiscale nei confronti di una impresa individuale dedita alla vendita ed all’installazione di impianti idraulici di vario genere constatando numerose violazioni di natura tributaria.
In particolare lo sviluppo della citata attività di polizia economico-finanziaria ha permesso di acclarare l’incompletezza delle dichiarazioni fiscali annualmente presentate dal contibuente, la mancata registrazione dei compensi legati alla propria attività nonchè l’omessa liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto, oltre all’impiego di un lavoratore non formalmente assunto, identificato all’atto dell’accesso nei locali aziendali.
All’esito del controllo sono stati contestati elementi positivi di reddito non dichiarati e non documentati per oltre 300 mila euro, ed una stima dell’imposta evasa per oltre 100 mila euro.
 
L’esame della documentazione acquisita ha inoltre fatto emergere plurime violazioni alla disciplina regolante i limiti all’uso del danaro contante, prevista dal D.Lgs. 231/2007, che vieta di regolare le operazioni commerciali per somme superiori ai 3 mila euro con strumenti di pagamento non tracciabili. Infatti l’’imprenditore era solito gestire i rapporti economici occultati al fisco attraverso l’incasso di danaro contante.
 
L’attività del Corpo nel comparto è diretta a contrastare l’evasione fiscale che produce effetti negativi per l’economia, ostacola la normale concorrenza tra i vari contribuenti, danneggia le risorse economiche dello Stato ed accresce il carico fiscale per le imprese rispettose delle regole.

c.s.

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