È morto Romero Salgari, pronipote dello scrittore Emilio e ultimo discendente a portare il cognome della famiglia. Aveva 63 anni e viveva a Montà d’Alba, dove si terranno domani (lunedì 12 dicembre) i funerali.
L’uomo, malato da tempo, è deceduto sabato all’ospedale di Verduno. Portava lo stesso nome di suo nonno, terzogenito del celeberrimo autore di romanzi d’avventura, creatore di Sandokan e del Corsaro nero. Una storia travagliata, quella della famiglia di origini veronesi, fin dal suicidio di Emilio avvenuto a Torino nel 1911. Altre tragedie avrebbero segnato l’esistenza dei suoi cari, alimentando la leggenda nera attorno al nome dei Salgari: la morte della figlia Fatima nel 1914, uccisa dalla tubercolosi a 24 anni, quella della moglie Ida in manicomio nel 1922, infine quelle dei figli Romero (suicida come il padre, nel 1931, dopo aver cercato di assassinare la moglie, il figlio Mimmo e la cognata) e Nadir, vittima di incidente in moto nel 1936. L’ultimo figlio superstite, Omar, si sarebbe a sua volta tolto la vita nel 1963.
Sopravvissuto alla follia del genitore, Mimmo Salgari si era trasferito nel paese del Roero e aveva avuto due figli, Romero junior e Patrizia. Nel 1984, ventiquattrenne, il giovane Romero era salito alle cronache per l’omicidio di una postina in pensione, la 72enne Lucia Valsania: un gesto assurdo, seguito anche nel suo caso da un tentativo di suicidio. Era stato riconosciuto infermo di mente e internato per alcuni anni. Poi era tornato a vivere in paese con la madre Anna, scomparsa un paio d’anni fa. Sia lui che la sorella (venuta a mancare nel 2008 per un male incurabile) avevano continuato a preservare l’eredità letteraria del bisnonno, presenziando ad eventi e intitolazioni.