È coinvolta anche la ong No Peace Without Justice nelle indagini sulle mazzette qatariote agli europarlamentari, avviata nei giorni scorsi dalle autorità belghe.
La ong di cui è segretario Niccolò Figà-Talamanca, una delle persone fermate dagli inquirenti, è stata fondata nel 1993 da Emma Bonino. L’organizzazione è nata da una campagna del Partito radicale transnazionale, il Prt, e afferma di lavorare “per la protezione e la promozione dei diritti umani, della democrazia, dello stato di diritto e della giustizia internazionale”. No Peace Without Justice segue un programma sulla giustizia penale internazionale, uno su generi e diritti umani e un terzo per la democrazia nel Medio Oriente e in Nord Africa. Tra i “partner e amici radicali” della ong figurano, oltre ai Radicali italiani, le associazioni Luca Coscioni e Nessuno tocchi Caino.
Niccolò Figà-Talamanca, coinvolto per un paio d’anni nelle attività del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia, è uno degli italiani arrestati nell’ambito dell’inchiesta per corruzione e riciclaggio, con vincolo di associazione per delinquere, condotta dalla procura di Bruxelles. Gli altri sono l’ex eurodeputato di Pd e Articolo 1
Antonio Panzeri,
eletto nella circoscrizione Nord Ovest nel 2014 e raggiunto da un mandato di custodia cautelare insieme a moglie e figlia (ora ai domiciliari), il sindacalista
Luca Visentini e l’assistente parlamentare del gruppo dei Socialisti e Democratici Europei
Francesco Giorgi, compagno dell’eurodeputata greca e vicepresidente dell’Europarlamento
Eva Kaili che è a sua volta accusata di aver intascato tangenti.
Le indagini partite quest’estate riguardano illeciti che un Paese del Golfo avrebbe commesso per influenzare le decisioni del Parlamento europeo. Come? “Versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo all'interno del Parlamento europeo”, ha spiegato la procura senza fornire né il nome del Paese coinvolto né quello di indagati e persone fermati. Ma secondo i quotidiani belgi Le Soir e Knack il Paese coinvolto sarebbe proprio quello che, in questi giorni, sta ospitando i Mondiali di calcio: il Qatar. Le indagini hanno portato a sedici perquisizioni effettuate dalla polizia giudiziaria in quattordici indirizzi differenti, in diversi quartieri di Bruxelles. A casa di Panzeri sarebbero stati trovati 600mila euro in contanti, mentre una borsa con un milione e mezzo di euro è stata rinvenuta in casa della Kaili a Bruxelles: suo padre è stato arrestato mentre cercava in fretta e furia di recuperare una valigia piena di soldi.
Emma Bonino ha parlato di quanto accaduto in un’intervista con il Corriere della Sera, affermando di non sapere nulla riguardo a un eventuale coinvolgimento di No Peace Without Justice negli illeciti: “Per quel che ne so, la Ong ospita saltuariamente altre Ong che si occupano di diritti umani. Sono postazioni che vengono affittate con un contributo di 150 euro” ha detto l’ex ministro braidese e leader di Più Europa. Nessun contatto recente con Figà-Talamanca, il segretario della Ong implicato nell’inchiesta (“non ho potuto parlare con Niccolò, lui adesso è in stato di fermo”), e nemmeno con Panzeri, ex sindacalista Cgil attivo a sua volta sul fronte dei diritti umani con la ong Fight Impunity: “Non mi ricordo di lui, può essere che l’abbia incontrato qualche volta quando ero al Parlamento europeo”.