BRA - Pene ridotte in appello per l’omicidio Hysaj: il 34enne fu ucciso e gettato in un dirupo

Nicholas Luppino e Daniele Savoia, condannati all’ergastolo in primo grado, freddarono il muratore albanese a Bra nel 2021. Ad incastrarli uno scontrino

in foto: i locali del Circolo Arcobaleno di Bra, teatro dell'esecuzione

Redazione 10/10/2024 19:15

Non più l’ergastolo, ma una pena carceraria di 29 anni e 11 mesi per Nicholas Luppino, il mandante dell’omicidio di Avenir Hysaj, e di 26 anni e 8 mesi per Daniele Savoia, l’esecutore. Entrambi accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere, erano stati condannati in primo grado alla pena più alta per il delitto avvenuto nel febbraio 2021 a Bra.
 
La Corte d’Assise d’Appello di Torino, presieduta da Cristina Domaneschi, ha confermato il verdetto di colpevolezza ma escluso l’aggravante della premeditazione. I due dovranno anche versare una provvisionale di 430mila euro alla famiglia della vittima e rispondere di spaccio di droga. Potrebbe essere lo spaccio, in effetti, il movente di un delitto dai contorni mai chiariti: si sa che Hysaj, muratore albanese di 34 anni, aveva un debito di 1.500 euro con Luppino. Dal Circolo Arcobaleno di Bra, dove avvenne l’esecuzione con tre colpi di pistola, i fratelli Vincenzo e Carmelo Luppino, parenti dell’imputato, gestivano i traffici della “locale” di ‘ndrangheta.
 
Il corpo della vittima fu ritrovato quasi un mese dopo in un’area boschiva isolata, alla Rocche di Pocapaglia. Prima del macabro ritrovamento, del caso si era interessata anche la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Luppino, 38 anni, e Savoia, 25 anni, vennero arrestati dai carabinieri nel giugno successivo. A inchiodarli diversi indizi a cominciare dal ritrovamento di uno scontrino, repertato dai Ris sul ciglio del burrone dove era stato gettato il cadavere: riportava un acquisto di detergenti fatto nel pomeriggio del 21 febbraio al Big Store di Bra, quando Hysaj era già morto. Nel centro commerciale, proprio nell’orario in cui veniva emesso lo scontrino, era parcheggiata la Porsche Macan di un ristoratore di Cherasco che Luppino aveva in uso. Secondo l’accusa, l’imputato era andato a comprare candeggina e acido muriatico per pulire il pavimento del magazzino del Circolo Arcobaleno, dove sarebbe avvenuto l’omicidio.

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