Un centinaio di stranieri sono coinvolti nell’operazione che ha portato alla denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a carico di una sessantenne italiana, residente a Cherasco, ora agli arresti domiciliari.
La donna, responsabile di un patronato Caf, è accusata di aver predisposto dietro lauto compenso una serie di kit postali per persone che non avevano alcun titolo di permanenza in Italia. Gli stranieri, molti dei quali albanesi, potevano così trattenersi in territorio nazionale: “Venivano illusi, in questo senso possono essere considerati persone offese” spiega il procuratore di Asti Biagio Mazzeo, che ha coordinato l’operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Cuneo.
L’ipotizzata violazione della legge sull’immigrazione deriva dal fatto che le richieste non erano prive di effetto: servivano infatti a giustificare la permanenza in Italia nella fase compresa tra la domanda e il successivo rigetto da parte della Questura. A ciascuno dei soggetti venivano chieste somme tra i 1.500 e i 3.000 euro: nei confronti dell’indagata, peraltro non abilitata a svolgere pratiche di questo tipo, è stato disposto il sequestro dei conti bancari.