BRA - Sgominata una banda di albanesi responsabile di diversi furti in provincia di Cuneo

Tra gli obiettivi bar, sale slot ed esercizi commerciali, ma anche box auto. Avevano colpito anche il Consorzio Agrario di Castelletto Stura

La conferenza stampa svoltasi in mattinata a Bra, al centro il comandante Massimo Caputo

Samuele Mattio 27/10/2022 12:21

Sono sei le persone arrestate dai Carabinieri di Bra, tutte di origine albanese di età compresa tra i 26 e i 37 anni, resesi responsabili di una serie di furti commessi in provincia di Cuneo.

Nei loro confronti il Giudice ha optato per l’applicazione di un’ordinanza di custodia cautelare - cinque in carcere e uno ai domiciliari - in seguito agli elementi emersi dopo un’articolata indagine. Il lavoro di investigazione degli uomini dell’Arma è partito nel gennaio scorso, in seguito alla commissione di due furti ai danni di una sala slot di Bra e di un bar di Cherasco. Nell’occasione la banda aveva racimolato un bottino di circa 5mila euro, scardinando alcune macchinette elettroniche per il gioco d’azzardo presenti all’interno dei locali.  
 
Come spiegato dal comandante dei Carabinieri della Compagnia di Bra, Massimo Caputo, in una conferenza stampa svoltasi nella mattinata di oggi, giovedì 27 ottobre, l’attività della banda non si limitava allo scassinare le slot machine. Tra marzo e maggio i malviventi, definiti “poliedrici”, hanno effettuato una serie di furti, talvolta solamente tentati, tra Braidese, Fossanese e Cuneese. Tra gli esercizi commerciali colpiti un negozio di attrezzi da palestra di Fossano, un deposito di materiali per l’edilizia a Narzole e due consorzi agrari, nello specifico a Cherasco e Castelletto Stura, dove l’obiettivo era quello di sottrarre ingenti quantità di fertilizzanti. Nel “curriculum” anche il tentato furto nei box di un palazzo nel Fossanese. Una varietà di azioni che fa pensare a una collaudata rete di ricettazione, sulla quale le indagini dei Carabinieri proseguono.
 
Tutti gli episodi , una dozzina quelli accertati, venivano preceduti da accurati sopralluoghi, al fine di individuare gli obiettivi più “remunerativi” e il momento migliore per tentare il furto. Gli indagati, tutti già noti alle forze dell’ordine, lavoravano nel capo dell’edilizia. Grazie alla loro attività si creavano contatti sul territorio che sfruttavano per i loro fini criminali.
 
Oltre agli uomini della banda, i militari hanno anche arrestato un settimo cittadino albanese, estraneo all’attività di furto, ma trovato in possesso di circa 2 chili di marijuana, cedutogli dagli stessi appartenenti dal gruppo. Un’ulteriore prova della diversificazione dei “business” della gang. Tra i capi d’accusa ipotizzati dalla Procura, infatti, oltre al furto aggravato in concorso e ricettazione, c’è anche la detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
 
Al momento i componenti della banda sono detenuti nel carcere di Asti, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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