Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del gip Paolo Ferrante, il 46enne titolare dell’agenzia di moda MIA Models Italian Academy, in carcere a Torino da venerdì scorso per cinque ipotesi di violenza sessuale.
Ferrante, residente a Corneliano d’Alba, è assistito dall’avvocato Roberto Ponzio ed è il principale indagato nell’inchiesta condotta a partire dal 2022 dai carabinieri di Alba, dopo la denuncia di una ragazza che aveva posato per lui su un set fotografico. Altre quattro modelle si sono fatte avanti per parlare dei presunti abusi, sfociati in almeno un caso in un vero e proprio stupro. Gli inquirenti però ritengono che i casi possano essere molti di più, per questo hanno diramato un appello a eventuali altre persone offese che volessero farsi avanti. Anche Stefania Secci, la prima a denunciare il sedicente talent scout e a farsi avanti pubblicamente, ha invitato chi sa a parlare.
Insieme a Ferrante è indagato Daniele Ferrero, braidese, classe 1988, ora agli arresti domiciliari. Dipendente di un’azienda vinicola della zona, in diverse occasioni aveva fatto da assistente ai set fotografici dell’agenzia MIA. Deve rispondere di una presunta violenza di gruppo, che avrebbe messo in atto con il coindagato ai danni di una ragazza di 21 anni, dopo averla attirata in un b&b di Bra. La scusa era quella di girare un filmino erotico, senza scene di sesso. Una volta sul posto, la giovane sarebbe invece stata costretta ad avere rapporti con entrambi a turno.
Al magistrato Ferrero ha reso un interrogatorio esaustivo, rispondendo alle domande per un’ora e mezza. L’eventuale istanza di revoca della misura cautelare, fa sapere l’avvocato Carlo Mussa, legale del 36enne, non verrà presentata prima del prossimo 19 agosto.