CUNEO - Accusato di furto dalla società del gas, ma aveva pagato tutte le bollette

Disavventura giudiziaria per il titolare di un locale kebab a Cuneo. Dalla denuncia di Italgas si è arrivati al processo, malgrado i pagamenti fossero regolari

a.c. 19/01/2023 16:29

Ritrovarsi a processo per furto del gas dopo aver pagato tutte le bollette. Una vicenda dal sapore kafkiano quella di cui è vittima un esercente egiziano, titolare di Horas Kebab in piazza Galimberti a Cuneo.
 
La Procura gli ha contestato il reato di furto aggravato da violenza sulle cose dopo la denuncia di Italgas. Peccato che il contatore del gas nel locale fosse sempre rimasto attivo e che i pagamenti arrivassero regolarmente alla Enegan, cioè la società con cui il ristoratore aveva stipulato il contratto di fornitura. Le indagini delegate ai vigili urbani non hanno portato a nulla: inutili i ripetuti tentativi di contattare il fornitore, ha spiegato l’ispettore capo Maurizio Bombardi. Che qualcosa non tornasse, però, sembrava chiaro: “Risultava che il gas fosse stato chiuso per morosità, ma l’attività è sempre rimasta aperta”.
 
Il proprietario del locale ha ribadito di fronte al giudice di aver saldato tutte le pendenze contestate, fino a quando ha cambiato fornitore: i bollettini sono stati prodotti dalla difesa. Non solo, nel periodo in cui si supponeva che il contatore fosse stato staccato e manomesso - si ritengono “rubati” più di 10mila metri cubi - un tecnico si era recato sul posto senza rilevare violazioni.
 
L’entrata in vigore della riforma Cartabia ha ritardato la sentenza: in base alla nuova normativa, i reati di questo genere risultano procedibili solo a querela, mentre da parte di Italgas era arrivata all’autorità giudiziaria una semplice denuncia. Il pubblico ministero Alessandro Borgotallo ha comunque domandato l’assoluzione: “Manca un dato fondamentale: dov’è la prova che al contatore fossero stati messi i sigilli e che questi fossero poi stati violati? Il fornitore non ha portato verbali di sopralluogo, i vigili fanno una mera supposizione a riguardo. Quand’anche il fatto fosse acclarato, non si può attribuirlo all’imputato solo sulla base della continuità aziendale”.
 
L’avvocato Michela Giraudo ha ribadito come vi sia prova che tutte le bollette sono state pagate da gennaio 2018 a luglio 2021. Dato importante, ha sottolineato la difesa, è che sono state effettuate letture del contatore anche nel periodo di supposta chiusura: “Non avrebbe avuto senso commettere un furto per poi pagare tutte le bollette”. Ora il processo è aggiornato al 13 aprile per la verifica dei requisiti di procedibilità e per dare una conclusione, a questo punto scontata, a una vicenda dove disservizi e burocrazia hanno già presentato un conto salato.

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