Al giudice ha detto di non ricordare nulla dell’assurda aggressione subita nel novembre 2018 all’ospedale ‘Carle’ di Cuneo. L’aggredito, un giovane residente in città, stava per entrare in ricovero nel reparto di psichiatria dopo essere stato sorpreso a vagare per strada in stato confusionale.
“Non avevo nemmeno mai visto quell’uomo, so solo che aveva avuto una relazione con la mia fidanzata dell’epoca” ha raccontato il giovane, ricostruendo con difficoltà l’episodio. Prima di arrivare in ospedale, infatti, aveva assunto una grande quantità di psicofarmaci: lui ha parlato di un tentativo di suicidio, motivato da cause del tutto estranee ai suoi problemi sentimentali del tempo.
Assistito dall’avvocato Alessandro Bruno, il querelante ha riferito di non ricordare pressoché nulla di quanto accaduto, a parte il fatto che si trovava su una barella nel momento in cui l’imputato, W.C., gli si era avvicinato e lo aveva colpito. Le persecuzioni sarebbero poi continuate per giorni durante il ricovero: “Mi telefonava un paio di volte al giorno minacciandomi di morte, l’ho bloccato su più numeri”. Quelle minacce, a suo dire, erano state l’elemento decisivo nella scelta di troncare la relazione con la fidanzata: “Siamo stati insieme solo un paio di settimane. Di fatto, ho interrotto ogni rapporto con lei dopo l’aggressione”.
Anche una psichiatra del ‘Carle’ aveva assistito alla scena e ne ha dato una ricostruzione in parte difforme da quella della parte offesa: “Il paziente ci era stato inviato dal Pronto Soccorso, diceva di aver assunto una gran quantità di benzodiazepine per via di una delusione sentimentale”. Poco prima che venisse disposto il ricovero, la sua ragazza l’aveva raggiunto in ospedale, accompagnata da W.C.: “Fra loro c’è stato uno scambio di parole, il giovane chiedeva conto della fine della loro relazione e cercava di metterla in guardia dall’altro uomo, sostenendo che facesse uso di stupefacenti. A un tratto, W.C. gli è saltato addosso colpendolo al naso e facendogli battere la testa”.
Il personale sanitario era subito intervenuto per evitare degenerazioni ulteriori, ma questo non sarebbe bastato a mettere al riparo il paziente dalle vessazioni telefoniche. Tutto ciò è costato a W.C., già gravato da vari precedenti penali, una denuncia per stalking oltre che per le percosse.
Nella prossima udienza, fissata al 18 febbraio 2020, verrà ascoltata anche la ex fidanzata di entrambi.