Anche il parroco di Demonte don Fabrizio Della Bella è tra gli indagati nell’inchiesta sulla morte di Anisa Murati, la bambina di sette anni annegata nel lago del bioparco AcquaViva di Caraglio.
La notizia è stata diffusa poco fa dal quotidiano
La Stampa. Salgono così a quattro le persone iscritte a registro con l’ipotesi di omicidio colposo. Oltre al sacerdote ci sono il gestore della struttura Roberto Manzi e due animatrici del centro estivo di Demonte, che aveva organizzato la gita al bioparco del 17 luglio. Il gruppo dell’estate ragazzi, formato da una cinquantina di bambini, era affidato a sette animatori, di cui solo due maggiorenni.
L’iscrizione a registro, in questa fase, è ritenuta un atto dovuto dagli inquirenti, per assicurare alle difese la possibilità di partecipare a tutti gli accertamenti. Proseguono quelli presso il bioparco nella ex polveriera militare in località Bottonasco, appena fuori dall’abitato di Caraglio. Il comune l’ha riqualificata e affidata in gestione nel 2022 alla famiglia Manzi, noti ristoratori della zona. L’inchiesta della Procura di Cuneo è coordinata dal pubblico ministero Alessia Rosati e condotta dai carabinieri.