BORGO SAN DALMAZZO - Anziana salvata dai Carabinieri

Provvidenziale intervento degli uomini dell'Arma

14/10/2016 11:16

Era sola in casa, a Borgo San Dalmazzo, quando una vicina le ha suonato il campanello. Così M.M., classe 1950, si è incamminata verso l’uscio, trascinando con se il respiratore portatile, con cui da tempo è costretta a convivere per poter respirare, quando ad un certo punto ha accusato un malore ed è caduta pesantemente perdendo i sensi.

Il sordo rumore udito ha allarmato la vicina che ha immediatamente allertato il 118 ed il NUMERO D’EMERGENZA 112. Sul posto giungevano, per primi ed in pochissimi minuti, i carabinieri di un equipaggio del Radiomobile della Compagnia CC di Borgo San Dalmazzo che, senza esitare, con un occasionale attrezzo ha forzato una finestra ed è entrato nell’appartamento. Una volta all’interno i due militari hanno trovato la donna riversa sul pavimento incosciente e cianotica poiché, nel cadere, le si era scollegato il respiratore automatico e pertanto hanno provveduto immediatamente a ripristinarne l’uso apponendoglielo sul viso ed iniziando, in sinergia tra di loro, le manovre di massaggio cardiaco per tentare di rianimarla.

Dopo pochi minuti è giunta sul posto l’equipe medica del 118, che subentrava ai militari nel continuare le manovre di rianimazione, per quasi 15 minuti, fino a quando la donna ha ripreso a respirare autonomamente ed a ridare segni di vita. A quel punto è stata immediatamente trasportata presso l’Ospedale Civile “Santa Croce e Carle” di Cuneo dove si trova attualmente ricoverata nel reparto di rianimazione, in condizioni critiche, ma sembrerebbe comunque fuori pericolo.

I carabinieri intervenuti hanno ricevuto i complimenti dello staff medico giunto sul posto. I sanitari hanno affermato che la donna è ancora viva solo grazie al tempestivo ed efficace intervento da loro eseguito. “Sono molto orgoglioso di quanto hanno fatto nella circostanza i miei collaboratori” afferma il Capitano Calabria, comandante della Compagnia CC di Borgo San Dalmazzo “salvare una vita umana è ciò che intimamente si auspica chi come noi indossa una divisa, sono pertanto felice per i due militari intervenuti, ai quali ho formulato i miei complimenti più sinceri”.

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