Non si pensava subito a un delitto quando la sera del 20 gennaio 2017 la nipote ritrovò il cadavere di Angelo Giordana riverso in cucina, nella cascina di Tetti Dietro Colletto (borgata di Entracque) dove il 76enne viveva solo. Dopo oltre due anni e mezzo di indagini, due uomini sono rinviati a giudizio per omicidio preterintenzionale: si tratta di Osvaldo Audisio e Stefano Giordano, entrambi residenti nella stessa borgata, a tre chilometri dalla frazione Trinità.
Nell’udienza preliminare della Corte d’Assise, tenutasi questa mattina a Cuneo, è stato fissato il calendario del processo: la prossima udienza si terrà il 13 settembre e verranno sentiti gli operanti delle forze dell’ordine che intervennero sul luogo. La presidente del collegio Elisabetta Meinardi ha disposto anche la trascrizione di sedici telefonate effettuate dagli imputati, con la nomina di un perito.
Presente in aula era il solo Audisio, assistito dagli avvocati Quaranta e Sommacal, mentre non c’era il coimputato Giordano, assistito dai difensori Parola e Morbidelli. Nel processo sono costituiti parti civili i parenti di Giordana, che oggi non hanno assistito all’udienza.
L’autopsia stabilì che l’anziano agricoltore e apicoltore era morto assiderato, tra le ventiquattro e le trentasei ore prima: il corpo era disteso sul pavimento, nudo e in posizione supina. A mettere in allerta gli inquirenti però erano stati altri particolari, a cominciare dal livido sull’occhio destro e dalle leggere ferite e graffi inferti su braccia, gambe e torace. All’esterno dell’abitazione, lungo la strada asfaltata in discesa, i Carabinieri di Entracque e Borgo San Dalmazzo coadiuvati dalla Scientifica avevano rinvenuto tracce di sangue e vestiti abbandonati.
L’ipotesi della Procura è che Giordana sia stato preso a pugni e colpito con un bastone di legno, o comunque un oggetto contundente. Dopo essere stato aggredito sarebbe rimasto a lungo fuori casa, al freddo, risvegliandosi con un principio di ipotermia. Rientrato in casa e avvicinatosi al caminetto, lo sbalzo di temperatura avrebbe provocato una vaso paralisi con bruciore diffuso, simile alla sensazione che si prova sulle mani nude dopo un prolungato contatto con la neve. Questa sensazione lo avrebbe indotto a svestirsi in cucina, prima di essere colpito da assideramento.
Dall’abitazione non era stato sottratto nulla, motivo per cui si era escluso da subito il movente della rapina. Uomo riservato, Giordana era conosciuto a Entracque per la sua attività di produttore e venditore di miele, patate e fieno.