CUNEO - Arrestati due piastrellisti “a tempo perso”, la loro attività principale era lo spaccio di cocaina

Curioso il metodo per eludere i controlli: nascondevano la droga nelle zone rurali e nei boschi. La polizia ha individuato ben 26 luoghi di ‘imbosco’ differenti

Il capo della Squadra Mobile Pietro Nen

Samuele Mattio 30/11/2021 13:14

La sezione Antidroga della Squadra Mobile di Cuneo ha assestato un duro colpo alla rivendita di cocaina nel Cuneese, bloccando una rete di spaccio attiva in zona. Un'indagine partita il 6 marzo di quest’anno ha permesso di arrestare due soggetti, V.I., 40enne albanese residente a Cuneo, e D.B., 21enne italiano di Beinette, con l’accusa di detenzione e spaccio di droga. 
 
Il modus operandi degli spacciatori fa presagire una certa confidenza con il “mestiere”, nonostante si trattasse di due persone note alle forze dell’ordine solamente per reati di lieve entità. Ufficialmente i due lavoravano come piastrellisti e muratori, ma la Polizia ha accertato che il loro ‘core business’ era dato dall’attività illegale, tant’è che pedinamenti e intercettazioni hanno consentito di appurare come interrompessero spesso il lavoro manuale - usato come copertura - per andare a consegnare la droga. La coppia aveva un giro d’affari da svariate migliaia di euro, come testimoniato dai diversi sequestri effettuati dall’Antidroga nei loro confronti. 
 
Piuttosto curioso il metodo con il quale i malviventi cercavano di eludere i controlli della Polizia. Una volta acquistate grandi partite di cocaina, i due la stipavano in diversi luoghi all’aperto - la Mobile ne ha individuati ben 26 -, preferibilmente zone rurali disabitate, nei pressi di campi o nei boschi (di qui il nome dell’operazione, ribattezzata “Fantabosco”). Grazie all’attività degli agenti sono stati rinvenuti quasi tre etti di coca purissima. “La cocaina che abbiamo sequestrato aveva un principio attivo molto elevato: le analisi condotte dal gabinetto di Polizia Scientifica hanno confermato l’80-90% di purezza - ha detto il dirigente capo della Squadra Mobile di Cuneo, Pietro Nen -. Si tratta di una sostanza che veniva a sua volta mischiata, tant’è che nelle successive perquisizioni domiciliari abbiamo anche trovato grosse quantità di mannite, una sostanza utilizzata per ‘tagliare’ la droga”. 
 
I sequestri sono stati effettuati in zone limitrofe al capoluogo. Sotto il viadotto Sarti, nella zona del Parco Fluviale, ma anche nei boschi di Peveragno e nelle campagne di Morozzo e dei Trucchi (Margarita). In due casi si trattava di coca in pietra: due pezzi da 116 grammi e 108 grammi. Meno “pesanti” gli altri due interventi: da 11 e 38 grammi. In tre casi su quattro i risultati sono stati raggiunti grazie all’ausilio dei cani antidroga. 
 
L’attività di spaccio dell’italiano e dell’albanese era molto accorta e avveniva in orari notturni o in zone isolate. Entrambi, sia il 21enne che il 40enne, si trovano ora in carcere al Cerialdo di Cuneo, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
 
L’operazione è partita, come già detto, nella primavera di quest’anno, quando la nostra provincia era in pieno confinamento, con tutte le restrizioni del caso. Alcuni dei nostri lettori ricorderanno un episodio di cronaca avvenuto a inizio marzo. Nella notte del 6 una volante della Questura, impegnata in un normale pattugliamento, aveva avvistato una Grande Punto di colore blu che procedeva ad alta velocità su corso Dante. Inseguita dalla gazzella a sirene spiegate dopo che aveva bruciato gli stop, l’auto anziché fermarsi aveva imboccato via Bassignano in contromano e bocciato alcuni mezzi in sosta su via Meucci, all’altezza del Carrefour. Nella sua folle corsa il guidatore aveva perfino scartato un altro veicolo che procedeva in direzione opposta passando sul marciapiede, prima di speronare la volante in piazza Martiri della Libertà e seminare gli agenti. La Punto è stata poi ritrovata in lungostura XXIV Maggio. Rintracciati anche il giovane che era alla guida, un marocchino 33enne, S.A., e il passeggero, C.A., 39 anni, cittadino italiano di origini palermitane. A quanto ricostruito dalla Questura i due avevano preso in prestito da un amico albanese (N.A., 40 anni, residente a Cuneo) la vettura, intestata a un cuneese che però risultava averla venduta tempo fa. I due sono stati entrambi denunciati per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Denunciato anche l’albanese, cui la Punto era stata restituita senza nessuna spiegazione su quanto fosse accaduto, per aver ostacolato le indagini e perché trovato in possesso di 12 grammi di cocaina e di un bilancino. In quell’occasione all’uomo - ora ai domiciliari nella sua abitazione nel quartiere Donatello - era stato sequestrato anche il cellulare. Grazie al controllo dei contatti e dei tabulati è stato possibile risalire alla clientela, formata da una decina di persone, e ai fornitori, vale a dire i due piastrellisti “a tempo perso” arrestati nei giorni scorsi, che a loro volta rifornivano decine di persone in provincia. Per loro si stima un giro d’affari da svariate decine di migliaia di euro.
 
Una curiosità: nel corso delle indagini è stato denunciato anche un consumatore di droga, italiano di Beinette, titolare di un regolare porto d’armi e che deteneva pistole e fucili in casa. Per lui è scattato il sequestro cautelare delle armi, ben 19. L’uomo è stato anche denunciato per detenzione abusiva, in quanto aveva cartucce in numero superiore al consentito. Questa attività è stata effettuata dalla Mobile in collaborazione con la divisione PASI.

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