Denunciato per violazione di domicilio da una persona che lui stesso aveva accusato di furto, l’ex calciatore professionista Lys Gomis è stato assolto in mattinata dal tribunale di Cuneo. Il giudice Mauro Mazzi ha decretato non doversi procedere dopo che l’autore della querela, M.A., non si è presentato in aula.
Questa persona accusava il 35enne di Cuneo, ex portiere del Toro e del Frosinone in Serie A, di essersi introdotto in maniera illecita in casa sua. Gomis sosteneva invece di essere entrato per recuperare dallo stesso M.A. un iPhone di sua proprietà. Nel febbraio del 2022 aveva infatti denunciato la sparizione del cellulare da una sua abitazione a Confreria, frequentata in modo saltuario: “Sulla porta non c’erano segni di effrazione, unica anomalia la tapparella sollevata in malo modo, dalla finestra in cui si accedeva alla cucina” ha ricordato il vicebrigadiere dei carabinieri Maurizio Marino, parlando del sopralluogo, nel corso del quale si erano rinvenute anche bottiglie di birra vuote e tracce di cocaina.
In un primo tempo veniva registrata la mancanza di un frigorifero, un tavolo e un televisore, in seguito anche del telefonino e di una bicicletta. Proprio dalla bicicletta erano partite le indagini, perché pochi giorni dopo un amico di Gomis gli aveva mostrato un annuncio di vendita per un modello identico al suo. Il derubato aveva manifestato da subito agli inquirenti i suoi sospetti su M.A., in seguito aveva prodotto il file audio di una conversazione tra un uomo e una donna, inviatogli via Whatsapp. Nell’audio, ha detto il carabiniere, due giovani parlavano di un tavolo e del fatto che la donna fosse stata contattata da una persona che le aveva chiesto se lo volesse.
“Commentavano il fatto che Gomis avesse sporto denuncia e si preoccupavano di poter essere tirati in mezzo” ha aggiunto il vicebrigadiere. Entrambi sono poi stati denunciati a loro volta: l’uomo per la ricettazione della bici e per tentata estorsione (avrebbe preteso mille euro per restituirla al legittimo proprietario), la donna per favoreggiamento. Nel processo, in cui lo sportivo italo-senegalese è persona offesa, ha deposto anche il ventenne di Cerialdo che acquistò il cellulare da M.A.: “Mi disse che glielo avevano regalato. Mi aveva proposto l’acquisto dell’iPhone al prezzo di 650 euro, era un prezzo ragionevole: c’erano anche la scatola e il carica batterie”.
M.A., il presunto ladro, oggi risulta irrintracciabile. Il processo a carico suo e dei due coimputati riprenderà il 20 marzo.