CUNEO - Assolto un giovane accusato di aver aggredito e rapinato un coetaneo a Cuneo

L’imputato, un tunisino residente a Chiusa Pesio, era stato denunciato dopo il pestaggio di un 23enne nella discoteca Colibrì di Madonna dell’Olmo

a.c 20/06/2022 18:00

Aveva denunciato di essere stato aggredito da una gang di giovani in discoteca, dopo qualche parola di troppo davanti al supermercato Carrefour di corso IV Novembre a Cuneo.
 
Il ragazzo che aveva accusato, però, è stato ritenuto estraneo a entrambi gli addebiti mossi, la rapina e le lesioni, per i quali è stato assolto dal giudice Elisabetta Meinardi. W.B.S., un giovane di origini tunisine residente a Chiusa Pesio, era finito a processo dopo la denuncia di un 23enne rumeno di Mondovì. Secondo la vittima del pestaggio, era lui il giovane alto e con un cappellino rosso che lo aveva affrontato di fronte al supermercato e poi malmenato al Colibrì di Madonna dell’Olmo, nella stessa sera: motivo dell’alterco, ha spiegato, i precedenti screzi tra W.B.S. e un amico del 23enne, che sarebbe stato colpito con uno schiaffo giorni prima. “Io mi sono rivolto a questa persona chiedendogli di smetterla, ma lui ha iniziato a porsi in modo aggressivo e mi ha afferrato gli occhiali, in segno di sfida. Non volevo problemi, quindi sono rientrato nel supermercato per chiedere alla cassiera di chiamare i carabinieri” ha raccontato il giovane rumeno.
 
Più tardi, però, i due si sarebbero incrociati di nuovo nel locale notturno. Qui il 23enne era stato aggredito con calci e pugni e derubato del portafoglio: “Gli aggressori erano una decina. Il giorno dopo quello col cappellino rosso mi ha contattato su Instagram e telefonato, perché aveva saputo che ero andato in ospedale e volevo denunciare. Ci teneva a dirmi che non aveva fatto niente, ma non penso che quello sia il modo in cui si comporterebbe una persona estranea a quanto accaduto”.
 
L’imputato, gravato da precedenti di polizia, ha ammesso il litigio di fronte al Carrefour ma ha negato di essere andato oltre alle parole: “Non volevo farmi mancare di rispetto da uno che neanche conoscevo e che mi urlava insulti davanti agli altri”. Dopo una serata in giro per locali, ha detto, avrebbe rivisto il rumeno solo mentre veniva portato via dalla discoteca in barella: “Noi eravamo appena arrivati, una volta entrati mi hanno riferito che il ragazzo aveva litigato con un mio amico. Era ubriaco e si erano picchiati, poi ho visto lui venire portato via dal 118 e il mio amico, sporco di sangue, mi ha confermato i fatti”.
 
La pubblica accusa rappresentata dal pm Annamaria Clemente aveva chiesto la condanna per entrambi i capi d’imputazione. L’avvocato Paolo Dotta, difensore dell’accusato, ha domandato invece l’assoluzione precisando che la parte offesa “non ha avuto la percezione di aver subito una rapina”.

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