CENTALLO - Botte alla convivente dopo l’ennesima lite: ‘’Tutta colpa del gioco d’azzardo’’

L’uomo è a processo per lesioni e maltrattamenti. La ex compagna racconta: “Non volevo arrivare a questo, se non mi avesse mandata in ospedale non avrei denunciato”

a.c. 19/11/2020 17:17

 
A detta della donna che l’ha denunciato, sua ex convivente per sette anni, a mandare in frantumi quella relazione è stata soprattutto l’irrefrenabile passione del suo compagno per il gioco d’azzardo: “Quello era il vero problema tra noi. Ho cominciato perfino a seguirlo nelle sale giochi, non ne potevo più di quella vita”.
 
Oggi che il rapporto fra i due è finito A.V. si trova a dover rispondere di lesioni e maltrattamenti aggravati. La denuncia è stata formulata nel dicembre dello scorso anno dopo l’ennesimo alterco, più violento del solito: “Lui aveva detto di volersene andare, io risposi che lo desideravo da anni. Allora mi ha tirata su di peso prendendomi a calci, pugni e sputi davanti a mio padre, che ha cercato di intervenire. Poi è salito su per prendere i fucili di mio padre, a quel punto ho chiamato il 112”.
 
Gli attriti erano cominciati molto tempo prima, già dopo un paio d’anni di convivenza. All’epoca la coppia risiedeva nel comune di Centallo, insieme alle due figlie di lei: in un paio di occasioni, ha raccontato la donna, le ragazze erano scese in cortile mentre A.V. la aggrediva fisicamente. Le cose sarebbero poi peggiorate dopo un primo trasferimento, in un’altra località del Cuneese: “Una volta mi ha afferrata per i capelli, mi teneva ferma con una mano mentre con l’altra mi prendeva a pugni in faccia. Poi ha distrutto una sedia davanti ai miei piedi”. Discussioni che a detta di lei riguardavano sempre gli stessi temi, in particolare la propensione al gioco dell’uomo: “Finché abbiamo lavorato insieme c’erano periodi in cui si impegnava, poi perdeva interesse e ricominciava come prima tra divano e sale giochi. I legami lavorativi rendevano difficile separarci, mi sono anche trasferita in un’altra regione per un periodo ma non è servito”.
 
A far precipitare la situazione, alla fine, era stata quell’ultima violenta lite seguita dall’intervento dei carabinieri. Per le conseguenze di quel pestaggio, ha riferito la parte offesa, subito dopo essere passata in caserma era dovuta andare in ospedale perché accusava serie difficoltà a respirare: “Giunte in ospedale ho visto che mia madre aveva lividi sul costato, mi ha raccontato che A.V. l’aveva picchiata” ha riferito una delle due figlie, confermando anche di aver assistito di persona a un’aggressione nel periodo in cui vivevano assieme a Centallo e poi di aver notato ecchimosi sulla fronte della madre in un’altra occasione.
 
Sul perché abbia aspettato prima di rivolgersi alle forze dell’ordine, la donna ha confidato al giudice: “Ci ho pensato tante volte, ma l’ultima cosa che volevo era finire in una situazione del genere. Se lui non mi avesse mandata in ospedale probabilmente non avrei denunciato neanche l’ultima volta”.
 
Il prossimo 14 dicembre verranno ascoltati altri testimoni.

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