Durante un normale controllo su strada gli agenti dello Polizia Locale di Boves si sono accorti che il conducente di un auto aveva un certificato di assicurazione non presente nella banca dati Ania. Un fatto sospetto, che spinge gli agenti ad una verifica più approfondita dalla quale emerge che si tratta di un certificato falso. A questo punto il conducente del veicolo viene sentito per capire se abbia lui stesso falsificato il tagliando oppure se sia stato raggirarato.
"Dal racconto - spiega il comandante Cesare Cavallo - è immediatamente emerso che il conducente del veicolo aveva acquistato la polizza su internet pagando ad un money transfer e concluso la procedura via Whatsapp. Un fatto che ci ha ulteriormente insospettito e fatto aprire una serie di accertamenti sugli intestatari del sito di vendita e sulla carta a cui è stato inviato il denaro".
Accertamenti che hanno certificato la truffa e smascherato un sistema piuttosto elaborato che si basava su un sito internet per la vendita, una linea dedicata su Whatsapp e un canale finanziario. Appurata la truffa, gli agenti hanno invitato l'automobilista a sporgere querela nei confronti di chi gli aveva venduto la polizza ma anche provveduto a notiziare la Procura della Repubblica per il reato nonché a chiedere alla stessa l'oscuramento e la rimozione del sito web che commercializza le false assicurazioni.
Un’operazione che certifica l’attenzione alle problematiche legate alla sicurezza stradale da parte della Polizia Locale dell’Unione che ha ricevuto anche i complimenti del primo cittadino di Boves.“Ci tengo - ha dichiarato Maurizio Paoletti - a mettere in luce che i ragazzi della Polizia Locale stanno sempre più acquisendo competenze in tema di accertamenti ed indagini e che la loro attività va ormai ben oltre quella relativa alle soste ed alle sanzioni del Codice della strada a cui eravamo abituati negli anni addietro”.