BUSCA - Busca, denunciò il furto di un maiale: pestato per vendetta dagli ‘amici’

Il rumeno vittima dell’aggressione aveva rifiutato l’invito a banchettare con il ‘corpo del reato’. Per questo sarebbe stato punito da tre connazionali

a.c. 18/09/2019 16:51


Il brutale pestaggio avvenne nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2015 nel pieno centro di Busca, a poca distanza dal Caffè di Città. Vittima un cittadino rumeno residente in paese, che ai carabinieri intervenuti sul posto aveva raccontato di essere stato colpito e tramortito da tre connazionali. Non soddisfatti, i tre aggressori gli avevano rubato 160 euro dal portafoglio e avevano orinato sul corpo dell’uomo dopo averlo picchiato fino a farlo svenire.
 
Una violenza pianificata da mesi, se è vero, come racconta l’aggredito, che si sarebbe trattato della vendetta per una ‘delazione’. Agli occhi dei tre, questa sarebbe stata infatti la punizione per una vicenda risalente al gennaio dello stesso anno: l’immigrato era stato invitato dal suo conoscente M.U. e dagli altri a prendere parte a una grigliata a base di carne di maiale.
 
Il maiale, gli era stato raccontato, era il ‘bottino’ di un furto effettuato ai danni di un allevatore di Tarantasca che lui conosceva personalmente. Proprio perché legato da un rapporto di amicizia con il derubato, l’uomo non solo aveva rifiutato l’invito ma aveva raccontato all'altro di essere a conoscenza dell’identità dei ladri. Questi ultimi, del resto, si sarebbero recati nell’azienda suinicola proprio il giorno prima del furto, chiedendo informazioni sui prezzi dei capi di bestiame.
 
Sebbene l’allevatore avesse deciso di non presentare denuncia, i complici avrebbero deciso di vendicarsi dello sgarbo. La notte del 2 luglio M.U. avrebbe chiamato al cellulare il connazionale, inducendolo a scendere di casa con una scusa: in strada lo attendevano gli altri due, che la vittima conosceva solo con i rispettivi soprannomi.
 
Non è stato difficile risalire all’identità degli altri presunti assalitori a partire dal cellulare in uso a M.U., intestato alla sua compagna. Secondo i carabinieri, inoltre, il traffico telefonico sarebbe compatibile con gli orari di spostamento da Cuneo a Busca e con i tempi dell’aggressione. A processo per lesioni e rapina si trova oggi il solo M.U. perché i due uomini che l’avrebbero spalleggiato nell’azione punitiva potrebbero essere rientrati in Romania e risultano irreperibili.
 
Per l’8 gennaio prossimo è stata fissata l’audizione degli ultimi due testimoni. Al termine della stessa udienza si attende la sentenza del tribunale collegiale.

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