CUNEO - Caos nel carcere di Cuneo: detenuto devasta tre celle, appicca il fuoco e aggredisce i poliziotti

A dare in escandescenze un ventunenne extracomunitario. Beneduci (Osapp): 'Ennesimo episodio, temiamo conseguenze più gravi'

r.c. 11/06/2019 12:31

Nella tarda serata del 9 giugno, presso la Casa Circondariale di Cuneo, un detenuto extracomunitario ventunenne, definitivo e imputato con fine pena 2022, in carcere per violazione sulla legge stupefacenti, minacce, resistenza ed altri reati, senza motivo ha devastato la cella del reparto del penitenziario in cui si trova, dandogli fuoco.
 
Vista la gravità dei fatti, prontamente il personale di Polizia Penitenziaria è intervenuto al fine di portare in salvo il detenuto dalle fiamme: lo stesso ha reagito colpendo con calci e pugni coloro che sono intervenuti. Immediatamente il detenuto, tratto in salvo, veniva accompagnato presso il reparto isolamento: anche qui devastava la cella e impugnando un pezzo di ceramica che si è procurato a seguito della rottura del lavandino, aggrediva violentemente il personale di Polizia Penitenziaria; tre poliziotti hanno riportato una prognosi di dieci giorni ed uno prognosi di trenta giorni
 
Lo stesso detenuto, in data 10 giugno, a seguito di tagli auto-procuratosi veniva accompagnato per le necessarie cure presso il reparto infermeria. Successivamente veniva nuovamente condotto al reparto isolamento ma in altra cella, dove si rendeva ancora una volta protagonista della distruzione anche di questa.
 
A dare la notizia è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci che aggiunge: “Si tratta dell'ennesimo episodio, tra le centinaia e centinaia riguardanti atti di violenza in danno di poliziotti penitenziari da parte di appartenenti alla popolazione detenuta, malgrado il fatto che anche l'attuale Amministrazione Penitenziaria Centrale tenda a sminuire il numero e la portata di tali eventi. A queste condizioni si è pervenuti per gravi errori dell'amministrazione Penitenziaria Centrale in ragione delle gravi carenze organizzative nonché dell’inerzia dell'attuale Provveditore Regionale per l'assenza di interventi sostanziali nonostante i continui disagi e le difficoltà degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Inutile negare si temano conseguenze ancora più gravi non solo per chi vive ed opera nelle carceri Piemontesi, Liguri e della Valle d’Aosta ma anche per la collettività esterna, in ragione della crescente assenza di sicurezza e della promiscuità delinquenziale negli istituti di pena che deriva da tale situazione”.

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